Bergson ‹berksòn›, Henri-Louis. - Filosofo (Parigi1859 - ivi 1941). Fu prof. di filosofia al Collège de France dal 1910 al 1924. Nel 1928 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura. Fu membro dell'Academie française e rappresentante della Francia alla Società delle Nazioni. Benché l'evoluzione del suo pensiero lo avesse portato al cattolicesimo, egli, ebreo, non volle battezzarsi per non apparire traditore della propria razza, perseguitata dai regimi totalitarî dei quali fu tenace oppositore. Nell'Essai sur les données immédiates de la coscience (1889), partendo da un esame del concetto di intensità applicato agli stati psichici, B. critica le varie impostazioni deterministiche, positivistiche e riduzionistiche in senso lato, in particolare la psicofisica di G. Th. Fechner, svolgendo poi un'analisi del tempo che costituirà il punto di riferimento di tutta la successiva speculazione. La molteplicità qualitativa dei fenomeni psichici non può essere compresa mediante un tempo utile solo alla comprensione dei fenomeni scientifici. B. ammette invece un tempo vissuto o "durata" in cui ciascun istante si compenetra, tempo dell'io profondo che come tale si sottrae alla misura/">misura. La libertà come rapporto tra l'io concreto e l'atto che esso compie diviene indefinibile in quanto caratteristica di stati di coscienza concepibili solo nella "durata". L'atto libero si può cogliere solo nel tempo che scorre: ogni definizione utilizzando le metafore spaziali del linguaggio comune giustificherà il determinismo. In Matière et mémoire (1896), intesa a chiarire il rapporto del corpo e dello spirito, si tenta di superare il concetto di "tensione" della durata e una originale teoria della memoria. Nell'Évolution créatrice (1907) la durata verrà vista come "la stoffa stessa della realtà" e l'evoluzione spiegata nei termini di un principio semplice, lo "slancio vitale", superando sia le concezioni deterministiche sia quelle finalistiche. Al di sopra della cieca immediatezza dell'istinto contrapposta allo schematismo dell'intelligenza strumentalizzatrice, B. esalta la funzione dell'intuizione, istinto consapevole e capace di autoriflessione. In Les deux sources de la morale et de la religion (1932) le tesi fondamentali di B. vengono estese al campo morale e religioso. Ad una società chiusa, conformisticamente atteggiata, in cui la religione è in funzione di conservazione dell'organismo sociale, è contrapposta una società aperta e dinamica in cui si sviluppa una religione eminentemente attiva di cui sono stati esempio all'umanità i grandi mistici. Altre opere: Le rire (1900), Introduction à la métaphysique (1903), L'énergie spirituelle (1919), Durée et simultanéité, à propos de la théorie d'Einstein (1922), La pensée et le mouvant (1934).
Economista statunitense (Baltimora, Maryland, 1914 - Cambridge, Massachusetts, 2003). Fra i principali studiosi dell’economia dell’Unione Sovietica e di economia del benessere, insegnò presso la Columbia University e la Harvard University. Ricoprì inoltre importanti incarichi in qualità di esperto di ...
Filosofo francese (Parigi 1859 - ivi 1941).
Vita e formazione. Uscito dall’École Normale nel 1881, con una formazione essenzialmente positivistica, divenne nello stesso anno agrégé de philosophie. Nel 1889, con la tesi Essai sur les données immédiates de la conscience (trad. it. Saggio sui dati immediati ...
(VI, p. 712). - Filosofo, morto il 4 gennaio 1941.
Bibl.: A. Chaumeix, in Revue des deux mondes, 1° febbraio 1941; J. Chevalier, BERGSON, Henri-Louis, Parigi 1941; A. Cresson, BERGSON, Henri-Louis: sa vie et son oeuvre, Parigi 1941; I. Benrubi, Souvenirs sur H. BERGSON, Henri-Louis, Parigi 1941, pp. ...
Filosofo francese, nato a Parigi il 18 ottobre 1859, da famiglia israelitica irlandese. Uscito dall'École normale nel 1881, nello stesso anno divenne agrégé de philosophie. Insegnò successivamente nei licei di Angers, di Clermont-Ferrand, di Parigi. Nel 1889, con la tesi Essai sur les données immédiates ...