Achternbusch, Herbert

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Scrittore, drammaturgo e cineasta tedesco (Monaco di Baviera 1938 - ivi 2022). Artista anarchico e indipendente, ricollegandosi alla tradizione popolare e letteraria bavarese e ad autori come M. Fleisser e K.Valentin, ha rappresentato impietosamente la società tedesca contemporanea. La sua narrativa magmatica, grottesca e viscerale, che ha offerto personaggi ed episodi anche al suo teatro e al suo cinema, è caratterizzata dalla struttura libera e dalla lingua frantumata (Die Alexanderschlacht, 1971; L'État c'est moi, 1972; Die Stunde des Todes, 1975; Die Olympiasiegerin, 1982; Das Ambacher Exil, 1987; Hundstage, 1995). Nei suoi testi teatrali (Ella, 1978; Susn, 1980; Gust, 1984; Auf verlorenem Posten, 1988; Der letzte Gast, 1996; Meine grabinschrift, 1996; Dulce Est, 1998; Daphne von Andechs, 2002) il realismo talvolta crudo e la polemica rabbiosa si stemperano in accensioni liriche e ipnotiche. Per il cinema ha realizzato film sperimentali (Das Andechser Gefühl, 1974; Die Atlantikschwimmer, 1975; Servus Bayern, 1977; Der Neger Erwin, 1980; Das Gespenst, 1982; Niemandsland, 1991; Hades, 1995; Das Klatschen der einen Hand, 2002) e firmato la sceneggiatura del film di W.Herzog Herz aus Glas (1976). Nel 1983 è stato pubblicato in Italia il volume Teatro, con la traduzione di alcuni dei suoi principali testi per la scena.

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