Herpes

Dizionario di Medicina (2010)

herpes


Quadro infettivo (detto anche erpete) causato da un virus (herpesvirus) che si manifesta clinicamente con la presenza di vescicole cutanee, prevalentemente localizzate sulla faccia e a livello dell’apparato genitale.

Herpes labialis

Questa forma di h. è causata prevalentemete dal virus h. simplex. Inizialmente il soggetto colpito presenta una sensazione di prurito a livello delle labbra, superiori o inferiori, con la formazione di un’area arrossata moderatamente dolente. Entro poche ore, alcune vescicole piene di liquido chiaro, talvolta dolorose, cominciano a svilupparsi nella stessa zona del punto inizialmente arrossato. Meno frequentemente, le vescicole possono formarsi all’interno della bocca e sul palato. Dopo la prima fase acuta, una volta concluso il processo infiammatorio, le vescicole formano una piccola crosta giallastra che scompare nel giro di una settimana, anche senza alcun trattamento. Il virus responsabile dell’h. labialis non è eradicabile ma convive nel nostro organismo senza complicazioni quando il sistema immunitario è integro. La comparsa dell’h. labialis di solito coincide con uno stato di malessere, in corso di febbre, dopo l’inizio delle mestruazioni, quando uno stress emotivo risulta frequente o inatteso, dopo intensa esposizione alla luce del sole ecc. L’h. può diffondersi agli organi genitali o agli occhi. Il pericolo maggiore è la diffusione all’occhio. Una variante è l’h. oftalmico, che si presenta a livello della cute delle palpebre.

Herpes zoster

L’h. zoster, volgarmente noto come fuoco di sant’Antonio, è causato dal virus della varicella-zoster (VZV); il quadro clinico riguarda una localizzazione cutanea e una neurologica. Infatti il suo nome popolare deriva dal fatto che la persona colpita accusa un dolore a fascia come se fosse ‘fuoco’ urente all’interno del corpo. Il virus dello zoster quando infetta un organismo per la prima volta causa la varicella. Dopo questa manifestazione le particelle virali si trasferiscono verso i gangli delle radici dorsali dei nervi spinali, dove si stabilizzano nella guaina mielinica, la membrana che riveste le cellule nervose e in partic. il decorso dell’assone. Anche per il virus VZV è fondamentale che il sistema immunitario di controllo sia integro; quando, nel corso della vita, dopo un lungo periodo di inattività, si manifesta un transitorio deficit della risposta immunitaria (stress, malattie gravi concomitanti, neoplasie, impiego di farmaci immunosoppressori, ecc.), si ha una riattivazione con manifestazioni cutanee (vescicole) e dolorose (neurite erpetica). È possibile localizzare la manifestazione dolorosa sulla porzione di cute che risulta innervata dalla radice del nervo dorsale dove il virus, prima quiescente, si è poi riattivato. I dolori, forti e non facilmente tollerabili, colpiscono di solito un solo lato del tronco, per poi irradiarsi agli arti; comunque ogni area cutanea del corpo può essere interessata. Di solito nelle persone anziane e in individui particolarmente defedati, al superamento della fase acuta subentrano complicazioni di tipo cronico, talora di lunga durata, che definiscono il quadro di nevralgie posterpetiche, il cui trattamento richiede tempo e risulta spesso non soddisfacente. È importante ricordare che un malato di h. zoster, a contatto con un soggetto mai contagiato in precedenza, può provocare l’insorgenza di varicella.

Terapia

Un trattamento pienamente soddisfacente delle lesioni erpetiche, soprattutto dell’h. zoster, non esiste. In generale le forme di h. simplex non richiedono l’automatico trattamento della lesione, mentre l’h. zoster va trattato con i farmaci antivirali disponbili. Questi agiscono sulle polimerasi virali impedendo la replicazione e sono efficaci anche se assunti dopo la comparsa dei primi sintomi. Approcci antidolorifici sono necessari anche per lungo tempo in corso di nevralgie. Creme a base di zinco possono aiutare localmente limitando i sintomi di formicolio e senso di calore, ma non hanno significato antivirale.