KITCHENER, Horatio Herbert

Enciclopedia Italiana (1933)

KITCHENER, Horatio Herbert

Adriano Alberti

Lord e maresciallo inglese, nato nel 1850 a Gunsborough Lodge in Irlanda. Sottotenente del genio nel 1870, si arruolò nel 1871 nell'esercito francese, poi fu riammesso nell'esercito inglese. Trascorse gran parte della carriera nelle colonie. Nel 1892 fu nominato comandante dell'esercito egiziano, e in tale qualità, nel 1898, sconfisse completamente presso Omdurman, con perdite minime (50 morti, 400 feriti), i dervisci: ebbe allora il titolo di lord e nel 1899 fu destinato governatore generale del Sudan. Nel novembre 1900 successe a lord Roberts nel comando in capo contro i Boeri, che riuscì a sottomettere e a rappacificare con l'Inghilterra. Fu poi sino al 1909 comandante dell'esercito indiano, che riorganizzò; nel lasciare questa carica gli fu conferito il grado di maresciallo. Passò poi a organizzare gli eserciti dell'Australia e della Nuova Zelanda, eserciti che inviarono poi in Europa 430 mila uomini durante la guerra mondiale. Nel 1911 fu nominato rappresentante del governo britannico in Egitto. All'inizio della guerra mondiale divenne ministro della Guerra. Conoscitore della potenza militare tedesca, ebbe la visione della lunga durata della lotta, ne dedusse le possibilità per l'Inghilterra di creare nuove armate e tale programma seppe attuare nonostante correnti contrarie, provvedendo subito largamente anche all'armamento. Non s'immischiò della condotta strategica della guerra, tranne quando si trattò dell'abbandono della penisola di Gallipoli, che i Francesi avrebbero voluto continuare a occupare, e di cui il K. propugnò e ottenne l'evacuazione. Per il maggio 1916 trentatré nuove divisioni (Kitcherner's divisions) erano pronte e inoltre una trentina di divisioni territoriali erano state mobilitate e per circa due terzi inviate in Francia. Nel maggio 1916 chiamato dallo zar per esaminare la situazione dell'esercito russo e imbarcatosi per Arcangelo sul Hampshire, perì in naufragio. Come creatore del grande esercito inglese, il K. si deve considerare uno dei più insigni artefici della vittoria.

Bibl.: G. Arthur, Life of Lord K., Londra 1921.

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