ILIBERRI

Enciclopedia Italiana (1933)

ILIBERRI (poi Elvira)

Federico PFISTER
Mario NICCOLI

Città dell'Hispania Baetica, nel paese dei Turduli, presso il corso superiore del Singilis (oggi Genil). Ecateo la ricorda, pare, sotto la forma di Elibyrge. Fu municipio col nome di Florentinum, iscritto alla tribù Galeria, e appartenne al conventus iuridicus Cordubensis. Le iscrizioni ne ricordano i duoviri, i decuriones e il pontifex. Si riteneva in passato che essa sorgesse dove ora è Granata; poi fu variamente situata altrove, ma ora è provato che essa sorgeva ad Alarife, alle falde della Sierra de Elvira, a circa 8 km. da Granata, dove sono stati ritrovati resti di edifici romani.

A Iliberri fu tenuto un concilio di vescovi spagnoli presieduto da Felice di Cadice. Dei 19 vescovi presenti il più noto è Osio di Cordova. Circa l'anno in cui si sarebbe tenuto il concilio (più spesso designato come il "concilio di Elvira"), alcuni manoscritti degli Atti indicano il 362 (era spagnola, 324 d. C.), ma a questa data, tenuto conto del contenuto degli atti stessi, non è possibile attenersi. Fra le varie date proposte (si è oscillato fra il 250 e il 700) sembrano più probabili il 305-306 (J. Hefele) o meglio il 300-303 (L. Duchesne). Gli Atti autentici del concilio sono il documento più importante per la conoscenza del cristianesimo spagnolo prima dell'editto di Milano: esso ci appare allora assai diffuso ma ancora scarsamente differenziatosi dall'ambiente e dalla mentalità del paganesimo circostante; tendenza, questa, alla quale i canoni, tutti di natura disciplinare, del concilio cercano di reagire. Degli 81 canoni (molti dei quali poi accolti nel Corpus Iurn Canonici) si ricordano quelli (II-IV) che rivelano l'esistenza in Spagna di cristiani esercitanti il flaminato, l'altro (XXXIII), che è la più antica prescrizione del celibato ecclesiastico e, infine, il canone XXXVI che, nonostante ingegnose ipotesi in contrario, sembra sia una vera e propria interdizione del culto delle immagini: ne quod colitur et adoratur, in parietibus depingatur.

Bibl.: Eguilar, Del lugar donde fue Iliberis, (s. l.) 1881; M. R. de Berlanga, Iliberis, 1899; per il concilio, J. Hefele e H. Leclerq, Histoire des conciles, I, Parigi 1907, pp. 212-264 (con ed. e commento dei varî canoni e ampia bibl.).