INDULGENTIA

Enciclopedia dell' Arte Antica (1961)

INDULGENTIA

W. Köhler

− Personificazione dell'indulgenza. Sotto l'aspetto giuridico l'i. è l'eccezione alla legge penale consentita a favore del colpevole o del condannato. Ma ha anche l'accezione comune di "benevole riguardo" (condiscendenza); essa non mitiga solo in modo negativo la severità di norme legali, ma dimostra mitezza anche in forma positiva. È particolare privilegio imperiale l'esercitarla e, come i concetti affini di patientia e clementia, vien raffigurata sotto Adriano. Tale e quale come Patientia, l'Indulgentia Aug(usti), stende la mano destra in segno di concessione, mentre tiene nella sinistra lo scettro, simbolo del potere imperiale.

Antonino Pio segue questa rappresentazione e Caracalla ne rafforza il significato con la forma dativa indulgentiae fecundae; sotto Settimio Severo l'I. tiene in mano la coppa dei sacrifici e lo scettro. Rientrano nella sua sfera anche le distribuzioni di terre, per esempio di Adriano ai Numidi (C. I. L., viii, 8813 s.); privilegi a città come Cartagine, o a paesi, come l'Italia, concessi dai Severi (I. Augg. in Carthaginem, oppure Italiam), con le figure di Cartagine e dell'Italia; la figura della Spes (v.) con l'iscrizione indulgentia Aug(usti) esprime l'attesa della benevolenza dell'imperatore, in questo caso di Severo Alessandro. L'iscrizione (C. I. L., viii, 20487): indulgentia novi saeculi imp(eratoris) Caes(aris) M. Antonini Gordiani, estende all'infinito l'azione dell'i. imperiale. Attributi della Pax (v.) e figurazioni della Securitas (v.), con l'iscrizione indulgentia Aug(usti) accennano all'azione della bontà dell'imperatore come fondamento della pace e dell'esistenza serena. L'i. può essere attiva anche in guerra: il sovrano nella sua qualità di comandante si rivela indulgente. Il trattamento riguardoso del nemico vinto, nel senso del virgiliano parcere subiectis è confermato da un'immagine dell'imperatore che solleva una donna inginocchiata: l'iscrizione dice "indulg(entia) pia Postumi Aug(usti)".

Bibl.: G. Wissowa, Religion und Kultus, Monaco 1902, 2, p. 336; Kleinfeller, in Pauly-Wissowa, IX, 1916, cc. 1378-80, s. v.