Infralito

Enciclopedia Dantesca (1970)

infralito

Luigi Vanossi

In Fiore CCVI 3 Come costor m'andavan tormentando, / en l'oste al Die d'amor sì fu sentita / e sì cognobbor ch'i' avea infralita / la boce, cioè " resa frale, tenue, fioca " (cfr. Roman de la Rose 15086 ss. " A si bas cri merci leur cric / Qu' enviz peut l'en oïr le brait / ... Ja li ont si la voiz enclose / Que haut crier ne peut ne n' ose ").

Il participio è ben rappresentato nei testi antichi (cfr. ad es. Lapo Gianni Amor, nova ed antica vantate 36 " e la memoria avea già sì 'nfralita "). L'immagine del Fiore è identica a quella del sonetto Poi che sguardando il cor feriste, attribuito a D. dal codice Ambrosiano O. 63 sup. (e la mia voce ch'è fatta sottile, / chiamando a voi mercé sempre d'amore, Rime dubbie XV 10-11).