INSETTICIDI

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

INSETTICIDI (XIX, p. 357; App. I, p. 732)

Franco ROSSI

Insetticidi di sintesi. - Il più comunemente noto tra gl'insetticidi diffusi in questi ultimi anni è senza dubbio il DDT. Per esso, v. ddt, in questa App.

Esaclorocicloesano. - Un competitore del DDT è l'isomero gamma dell'1, 2, 3, 4, 5 e 6, esaclorocicloesano, impropriamente chiamata esacloruro di benzene, e noto commercialmente con il numero "666" (da C6 H6 Cl6) o con il nome "gammaesano". È uno dei quattro isomeri che si ottengono per azione del cloro sul benzene, sotto l'influenza della luce.

La sua scoperta fu preceduta da studî che ebbero inizio in Inghilterra nel 1942, e che nel 1943 portarono alla scoperta delle proprietà dell'isomero gamma. Quest'ultimo è contenuto nel 666 greggio in proporzione del 10-12%, e lo si separa dagli altri isomeri sfruttando le diverse loro solubilità in solventi organici. Il gammaesano è costituito di ristalli incolori, p. fus. 112,5°. I preparati commerciali comprendono: polvere secca, contenente 20% di 666 e 80% di gesso; soluzioni in solventi organici (xilene, tetracloruro di carbonio, tetracloroetilene, decaidronaftalene), contenenti 5% o più di 666, da diluire con cherosene od altri olî minerali; emulsioni con olio di rosso turco; aerosoli, ecc.

La sua azione è assai più potente di quella della piretrina e del DDT. Verso l'uomo è inattivo nelle dosi che potrebbero venire assorbite incidentalmente. Il suo impiego è specialmente agricolo, poiché nella sua fabbricazione industriale si forma una piccola quantità d'un sottoprodotto di odore nauseabondo che ne limita l'impiego per usi domestici. Si è dimostrato molto efficace nella lotta contro le locuste (v. acridi, in questa App.), varî insetti distruttori del cotone, afidi, ecc. Contro la Heliothis armigera, che viene distrutta dal DDT, è scarsamente attivo, mentre uccide l'Anthonomus grandis, che iI DDT non tocca.

Altri insetticidi sintetici di contatto. - È stato fatto un enorme lavoro nel campo dei sostituti sintetici del piretro. Fra il gennaio 1938 e il giugno 1941 nei soli Stati Uniti vennero rivendicati 1300 nuovi insetticidi di questa natura, in 77 brevetti. Il primo insetticida sostituto del piretro che ebbe successo commerciale fu il Lethane 384, ossia l'etere 2-butossi-2′-tiocianodietilico. Degli altri tiocianati proposti, solo due erano in commercio nel 1944, e precisamente il dodeciltiocianato (Loro) ed il tiocianoacetato d'isobornile (Thannite).

Degni di menzione sono ancora i seguenti insetticidi di sintesi: Fenotiazina, o tiodifenilammina (Noxina), potente larvicida; bi-metossifeniltricloroetano (Methoxychlor), particolarmente per disinfestazione di frutta, e verdura, data la sua bassa tossicità per animali a sangue caldo; Chlordan, derivato clorurato del metan-tetraidroindano; Toxaphene, o canfene clorurato; Azobenzene, specialmente per fiori, in vaporizzazioni di polveri diluite; 4,6-dinitro-o-cresolo (DNOC), in soluzione in olio pesante (10%), contro le locuste.

Insetticidi arsenicali, fluoroderivati, antimoniali. - Un composto molto stabile, proposto nel 1939, è l'arseniato basico di rame, Cu(CuOH.AsO4). In sostituzione dell'arseniato di calcio o di piombo si è usata in vasta scala la criolite finemente macinata (nel 1943 negli S. U. ne consumarono 6835 t.). Contro il T-hhip del limone è impiegato il tartrato di antimonio e di potassio, incorporato con saccarosio, melasso, glicerolo, ecc.

Insetticidi naturali. - Rotenone. - Il principio attivo detto rotenone viene ricavato dalle radici di piante del genere Derris, Lonchocarpus e Tephroria, originarie delle Indie orientali, il cui centro di raccolta è Singapore. È un prodotto di carattere chetonico, C23 H22 O6, formato dalla condensazione di tre nuclei: biossi-γ-pirone, biossibenzopirano e biossifurano. Allo stato puro il rotenone si trova sotto forma di cristalli rifrangenti, incolori, p. fus. 263° (una modificazione cristallina fonde a circa 180°). È scarsamente solubile in acqua, poco negli alcoli alifatici inferiori e nell'etere, parecchio in acetone, tetracloruro di carbonio e cloroformio con i quali forma dei solvati. Il rotenone cristallizzabile costituisce circa il 40% delle sostanze solubili delle radici. Lo si usa in forma di estratto o di soluzioni, ed anche sotto forma di polvere di radice essiccata, diluita con inerti. La sua diffusione aumentò parecchio negli ultimi lustri, specialmente negli Stati Uniti, grazie alla sua azione tossica per gl'insetti ed innocua per l'uomo.

Nicotina. - Uno studio sistematico sulla tossicità della nicotina mostrò che questo alcaloide è letale soltanto per circa 40 specie d'insetti. Tuttavia s'impiega ancora abbondantemente (nel 1943 negli S. U. si usarono 1800 t. di solfato di nicotina). Fra i prodotti più recenti a base di nicotina meritano di essere ricordati i preparati con bentonite, da usare in irroratori, e gli aerosoli di nicotina con Freon 12.

Fumiganti. - Per la disinfestazione dei cereali, delle farine, dei legumi e degli ortaggi hanno acquistato una notevole diffusione i bromuri di metile e di etile, anche miscelati con altri fumiganti già noti. Questi due bromuri sono anche ottimi disinfestatori di ambienti e d'indumenti abitati da pidocchi e da cimici, distruggendone anche le uova. Per gli stessi scopi si applica pure il tricloacetonitrile, noto con il nome commerciale di Tritox, che ha il vantaggio di non essere infiammabile, di evaporarsi facilmente e di avere un forte potere tossico contro i parassiti. Anche il formiato di metile e di etile vengono usati come fumiganti.

Diffusione degl'insetticidi a mezzo di aerosol. - Un nuovo mezzo di applicazione degl'insetticidi si basa sulla produzione di aerosoli, per i quali vedi aerosol, in questa App.

Repellenti ed attraenti. - Un interessante capitolo dell'entomologia applicata è quello che considera le proprietà attraenti e repellenti di diversi composti. È evidente l'utilità sia di attrarre determinati insetti verso prodotti insetticidi, sia di tenerli discosti. Appartengono alla prima serie i melassi ed altre sostanze zuccherine ben note da tempo per questo uso, e certe sostanze che emettono odori affini a quelli di sostanze secrete dalle femmine di taluni insetti, come ad es. la isoamilamina (attraente per la Philliphaga lanceolata). Sono tuttora in corso di studio altre sostanze, dalle quali si ottengono risultati promettenti.

I repellenti sono ormai entrati abbondantemente nell'uso, specialmente per proteggere l'uomo da insetti apportatori di malattie. Spesso s'impiegano sotto forma di creme o di pomate (ad es., crema "Mark II", al piretro). Le sostanze repellenti usate per questi scopi non devono essere tossiche per l'uomo, potendo venir assorbite attraverso la cute. Tra le sostanze che si sono dimostrate attive come repellenti per la mosca domestica citeremo il salicilato di amile, le trietanolamina, l'ossalato di ossibutil-mesitile.

Durante la seconda Guerra mondiale il Bureau of Enthomology and Plant Quarantine americano esaminò circa 5000 composti, per lo più liquidi, ai fini di provare la loro azione repellente contro l'Anopheles quadrimaculatus e l'Aedes Aegypti. Quattro di esse vennero adottate dall'esercito: ftalato dimetilico, ossalato di n-butil-ossime- (Indalone), 2-etil-1,3-esanediolo (Rutgers) e cinnamato d'isopropile. Contro le anofeli e le mosche comuni si dimostrò pure molto efficace il 2-fenicicloesanolo.

Sinergici. - Si è constatato che talune sostanze, pur non possedendo azione insetticida, aumentano il potere insetticida di altre sostanze. Così l'olio di sesamo aumenta l'efficacia del piretro negli aerosoli. Questa proprietà dell'olio di sesamo va attribuita alla sesamina, derivato del biciclodiidrofurano. Altre sostanze aventi ugual proprietà sono l'asaridina, il pinoresinolo, l'eudesamina, che possiedono tutte una formula chimica analoga a quella della sesamina. Un altro esempio di sostanza sinergica è il cosiddetto "IN-930" (undecenoisobutilamide), che nella concentrazione del 2% aumenta la tossicità iniziale del piretro di circa 100 volte, quando lo si impiega come addittivo in polveri di piretro-pirofillite per la distruzione del pidocchio dell'uomo.

Bibl.: U. Pratolongo, Anticrittogamici ed insetticidi, 2ª ed., Roma 1945; A. Melis, La lotta razionale contro gli insetti nocivi all'agricoltura, ivi 1948; D. E. H. Frear, Chemistry of insecticides and fungicides, New York 1942.

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