Intensificatore

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In elettronica, qualifica di elettrodi di tubi elettronici che regolano l’intensità di emissione di un cannone elettronico e di elettrodi o lenti elettriche aventi lo scopo di accelerare gli elettroni e di aumentare quindi la brillanza dell’immagine elettronica cui questi danno luogo.

fig. 1

Negli i. di luce o di immagine più largamente impiegati (fig. 1), l’immagine a da intensificare viene formata, mediante il sistema ottico b, sulla faccia anteriore di un fotocatodo c, formato da uno strato molto sottile di uno speciale materiale semiconduttore e mantenuto a un potenziale negativo attraverso il collegamento offerto dallo strato conduttore d; per effetto delle radiazioni luminose che lo colpiscono, il fotocatodo dà luogo a un’emissione di elettroni; questi, sotto l’azione di una lente magnetica convergente e e di un elevato campo elettrico, vengono fortemente accelerati e vanno a colpire uno schermo fluorescente f, dove si forma così un’immagine con brillanza molto maggiore di quella dell’immagine originaria; per aumentare l’intensificazione possono anche essere realizzati dispositivi con più stadi in cascata analoghi a quello descritto.

fig. 2

Per intensificazione di immagini notturne (sia nel campo visibile sia nell’infrarosso) sono spesso impiegati intensificatori basati su moltiplicatori elettronici a molti canali, inizialmente sviluppati per applicazioni militari. Uno schema di funzionamento di un i. d’immagine con piastra a molti canali (microchannel plate, o MCP) è illustrato nella fig. 2. Gli elettroni generati dal fotocatodo entrano in MCP costituita da un reticolo di fibre ottiche lievemente inclinate rispetto all’asse del dispositivo, in modo tale che gli elettroni ne urtino più volte le pareti. A ogni urto fra elettrone e parete si generano ulteriori elettroni, moltiplicando quindi l’intensità del segnale, mantenendo l’informazione sul punto d’impatto del forone originario. All’uscita dalla MCP gli elettroni colpiscono lo schermo, generando quindi l’immagine amplificata. Per evitare che gli ioni rilasciati nel tubo contaminino il fotocadoto si inserisce un sottile schermo fra fotocatodo e MCP.

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