Internet

Lessico del XXI Secolo (2012)

Internet


Ìnternet. – Rete di elaboratori a estensione mondiale, interconnessi in senso fisico e logico; trasporta i dati e li indirizza su una pluralità di dispositivi terminali facendo ricorso a un medesimo gruppo di protocolli. I nodi della rete sono identificati dall’IP (Internet protocol), mentre il trasporto viene generalmente gestito mediante uno standard di commutazione a pacchetto (packet switching). I dati, tutti in formato digitale, comprendono le più svariate tipologie di informazioni, contenuti e servizi, come la posta elettronica, le comunicazioni interpersonali in testo (chat), in video e in voce, lo streaming audio-video, lo scambio di file tra terminali (v. ) e, infine, le pagine e tutte le altre forme di documenti o repertori connesse tra loro mediante rimandi ipertestuali e forme di indirizzamento univoco che compongono il servizio più conosciuto, il world wide web. Il web è soltanto uno dei servizi supportati da I. e dal punto di vista della configurazione del network complessivo rinvia al sottoinsieme di server che gestiscono documenti in formato HTML (Hypertext markup language), interpretati dai browser attraverso un protocollo dedicato al trasferimento dati in formato ipertestuale http (Hypertext transfer protocol). Si ha così un unico protocollo a livello di rete (IP), pochi protocolli a livello di trasporto, molti protocolli a livello applicativo.

I. e l'evoluzione tecnologica. – La fase di passaggio dal web 1.0 al web 2.0, ossia dalle pubblicazioni in modo statico alla condivisone dei contenuti, è contrassegnata da tendenze di grande rilievo. Avviata dalle società di telecomunicazione, la diffusione di sistemi di connettività a maggiore ampiezza di banda evita la sovrapposizione nelle utenze domestiche e commerciali fra traffico voce e traffico dati; consente di visualizzare formati multimediali con accettabile qualità, anche se non ancora a pieno schermo; soprattutto fa da volano alla pratica del (v.), che è emersa tra il 1999 e il 2000. L’evoluzione tecnologica favorisce, anche in altri ambiti, comportamenti sociali di tipo collaborativo tra gli utenti di tecnologie di rete. L’originaria staticità delle pagine web è superata attraverso l’introduzione di linguaggi di scripting (come JavaScript), dal lato dei sistemi client, e lo sviluppo di linguaggi integrati di nuova generazione, dal lato dei web server. La diffusione di queste soluzioni sposta l’asse di sviluppo in direzione dei web service, alla cui realizzazione lavorano non soltanto le imprese commerciali che rilasciano software proprietario, ma anche la comunità degli sviluppatori (v.). Si diffonde la pratica di costruire e aggiornare i blog, pagine web dinamiche che diventano l’espressione dell’autonomia individuale nell’ambiente di rete. Il web 2.0 si inscrive all’interno di una più generale tendenza verso la multicanalità.

Web service e mobile networking. – L’evoluzione dei web service consente l’elaborazione di piattaforme per il web marketing che puntano a remunerare servizi e contenuti per nicchie di mercato ristrette e specifiche. La flessibilità delle piattaforme online rende in questo modo sostenibili modelli di business riferiti a utenti/clienti in numero molto limitato ma precisamente identificati. Da un lato, infatti, la distribuzione online e l’abbattimento degli oneri di intermediazione riducono drasticamente i costi di entrata e di permanenza sul mercato; dall’altro, la comunicazione pubblicitaria può essere selettivamente orientata e puntare sul coinvolgimento di destinatari non indifferenziati. Su questo nuovo modello distributivo è costruito il concetto di long tail. Puntando sull’autonoma selettività degli utenti e sulla loro capacità di aggregarsi in communities, si riesce ad allungare a dismisura il tempo di vita dei prodotti, a suddividere i profili di remunerazione, ad assicurare attenzione e rilancio a contenuti originariamente sottovalutati dal pubblico di massa, a valorizzare contenuti realizzati ma non sfruttati dalla distribuzione tradizionale. La crescente diffusione delle connessioni veloci favorisce inoltre la nascita di imprese dot-com che lanciano web service innovativi, che conseguono successi straordinari e danno vita a un nuovo ciclo economico positivo legato alle tecnologie di rete. Per es., il motore di ricerca Google, perfettamente compatibile con i dispositivi mobili, con servizi quali Google Earth e l'acquisizione di YouTube, il portale di video sharing, ha reso evidente sia le potenzialità del video on demand sia la strategicità del coinvolgimento degli utenti. La dimensione di social networking è amplificata in piattaforme che puntano a configurarsi come luogo per la gestione di relazioni sociali  e professionali mediate dalle tecnologie (per es. Myspace, Facebook, Twitter, LinkedIn). In parallelo all’espansione dei web service, gli utenti stanno sperimentando la possibilità di accedere alle risorse I. in condizione di mobilità (mobile networking) facendo ricorso a tecnologie di trasmissione wireless. Il volano per questo processo è dato dalla crescente diffusione di dispositivi mobili che sono terminali I. in grado di accedere a tutte le risorse e ai servizi online (v. ). La disponibilità di connettività wireless per il traffico dati non poggia soltanto sulle opportunità offerte dalle società telefoniche attraverso le tecnologie di trasmissione a pacchetto, ma si espande alla famiglia 802.11 wi-fi e WiMax, resi disponibili da una pluralità di operatori pubblici e privati. Lo scenario sta evolvendo verso una nuova modalità di contatto con le tecnologie di rete descritta dall’espressione always on.

Verso l’I. degli oggetti. – L’evoluzione verso il (v.) lascia aperti diversi orizzonti. Per alcuni il punto di svolta è legato semplicemente all’ampliamento della capacità di trasmissione, in modo da consentire una totale integrazione delle reti sotto protocollo IP con il mondo televisivo e la diffusione di sistemi video ad alta definizione. Per altri, il tratto distintivo del processo evolutivo segnerà il passaggio a quello che viene chiamato I. of things: l’integrazione progressiva nella rete di tutti gli oggetti dispersi nell’ambiente fisico (elettrodomestici, porte, codici a barre dei prodotti, ecc.) che vengono dotati della capacità di scambiare informazione e pertanto diventano 'intelligenti' con utilizzi potenziali infiniti (domotica, logistica, sostegno alle disabilità, semplificazione delle attività quotidiane, ecc.). L’integrazione del mobile networking e del pervasive computing in un ambiente in cui la banda larga è sempre più diffusa e accessibile apre questioni che, dietro l’apparente carattere tecnico, nascondono un dibattito sull’opportunità di mantenere sostanzialmente intatta la configurazione aperta e pubblica della rete. La scommessa tecnologica non è di poco conto: si tratta di includere progressivamente in I. miliardi di dispositivi mobili e un numero assolutamente inimmaginabile di oggetti quotidiani, indipendentemente dal tipo di connessione per il trasporto dati (fisica, wireless) e dai sistemi operativi di ogni singolo apparato. La logica evolutiva implicita punta a esportare nel nostro ambiente quotidiano, nei contatti con gli oggetti e con le persone, i principi della modularità e dell’intelligenza distribuita che appartengono storicamente allo sviluppo della rete. Il principale problema tecnico da risolvere è relativo al sistema di protocolli che gestisce gli indirizzi I.: per rendere operativa la nuova fase delle tecnologie di rete si dovrà, infatti, attribuire un indirizzo fisico (stabile) a ciascun dispositivo. Il sistema in funzione (IPv4) gestisce circa 4,3×109 indirizzi ed è prossimo all’esaurimento. Si sta provvedendo, pertanto, a mettere in esercizio il nuovo sistema IPv6, che dovrebbe risolvere alla radice il problema, assicurando un numero di indirizzi enormemente più grande: il sistema sfrutta 128 bit, rispetto ai precedenti 32, e consente fino a circa 3,4×1038 indirizzi fisici Internet. Secondo altre prospettive di ricerca, la sfida dei prossimi anni riguarda il tentativo di rendere le informazioni tracciate nel web non soltanto comprensibili agli umani, ma anche alle macchine (machine-understandable).

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