Iperglicemia

Dizionario di Medicina (2010)

iperglicemia


Aumento della glicemia, sia a digiuno, sia dopo stimolo di un pasto fisiologico, sia anche dopo somministrazione di glucosio per bocca o in vena. L’i. va valutata in ciascuna di queste diverse condizioni, con precisi parametri di riferimento: essa è indice non solamente di un’inadeguata secrezione di insulina da parte del pancreas endocrino, ma anche della rottura dell’equilibrio fra esso e i cosiddetti fattori contro-insulari, quelli cioè che contrastano l’insulina nell’omeostasi glicemica. Per es., i. si può osservare durante uno stress fisico o psichico, per aumento di cortisone endogeno e di catecolamine, durante stati febbrili e settici, nei traumi; può essere segno di un’intolleranza glucidica senza diabete, ma con insulinoresistenza in fase di scompenso. I. compare in gravidanza, prodromo del diabete gestazionale; compare nel diabete mellito in terapia inadeguata ma anche quando, nonostante l’appropriatezza della terapia antidiabetica, si sviluppa o è in incubazione una malattia infettiva intercorrente o uno scompenso cardiaco (l’i. spesso è il primo segno, da non sottovalutare). L’i. infine è frequente durante la terapia corticosteroidea e quella con beta-bloccanti, in soggetti predisposti.