Ipofisi

Dizionario di Medicina (2010)

ipofisi


Organo ghiandolare e nervoso (detto anche ghiandola pituitaria), situato alla base della scatola cranica in una cavità dell’osso sfenoide denominata sella turcica. L’i. è costituita da due lobi: uno anteriore (adenoipofisi) a struttura ghiandolare; uno posteriore (neuroipofisi) a struttura nervosa, collegato con il diencefalo. L’adenoipofisi è costituita da cordoni cellulari sostenuti da una trama connettivale e separati per mezzo di ampi vasi sinusoidi. Le cellule che la compongono venivano tradizionalmente distinte, sulla base della loro affinità per la colorazione, in cromofile (acidofile e basofile) e in cromofobe. Gli ormoni adenoipofisari, tutti di natura peptidica, sono di importanza cruciale per la regolazione della crescita corporea, della riproduzione e del metabolismo. Essi vengono distinti in tre gruppi: ormoni somatotropi (somatotropina e prolattina); ormoni glucoproteici (tireotropina e gonadotropine); ormoni derivanti dalla proopiomelanocortina (ormone adrenocorticotropo, lipotropina e ormoni melanocitostimolanti). La neuroipofisi è invece costituita soprattutto da fibre e terminazioni nervose di neuroni ipotalamici. Essa libera due ormoni, l’ossitocina e l’ormone antidiuretico, o vasopressina, che sono sintetizzati dai nuclei paraventricolari e sopraottici dell’ipotalamo sotto forma di precursori. La neuroipofisi può essere considerata, quindi, come un organo di accumulo di ormoni prodotti dall’ipotalamo. Tutte le funzioni ipofisarie sono controllate dall’ipotalamo (➔ omeostasi, controllo nervoso della; HPA) mediante fattori di rilascio di natura neurormonale, che stimolano la secrezione di specifici ormoni ipofisari, e fattori di inibizione delle secrezioni ipofisarie, che raggiungono l’adenoipofisi attraverso un sistema portale.

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