Ipotalamo

Dizionario di Medicina (2010)

ipotalamo


Porzione basale del diencefalo, in rapporto con l’ipofisi mediante un ristretto peduncolo. Ne fanno parte, oltre alla sostanza grigia che circonda quest’ultimo, il tuber cinereum, il peduncolo dell’ipofisi e i due corpi mammillari. È costituito da numerosi gruppi o nuclei di cellule nervose.

I nuclei ipotalamici

I nuclei ipotalamici possono essere divisi in tre gruppi: gruppo anteriore, comprendente i nuclei sopraottico e paraventricolare; gruppo medio o del tuber cinereum, la cui porzione centrale è detta eminenza mediana, contenente terminazioni nervose di assoni (originati dalla porzione ventrale) che secernono gli ormoni di rilascio (releasing hormones) (TRH, GnRH, ecc.) che rapidamente passano nel sistema venoso portoipofisario e quindi raggiungono le cellule ipofisarie; gruppo posteriore, comprendente il nucleo ipotalamico posteriore (detto anche sostanza reticolare dell’i.) e i corpi mammillari. L’i., mediante fasci di fibre nervose, è in rapporto con la corteccia cerebrale, col talamo e col corpo striato. Le sue connessioni con l’ipofisi sono così strette da giustificare la riunione dei due organi nel sistema ipotalamo-ipofisario.

Le funzioni ipotalamiche

L’i. è sede della regolazione delle principali funzioni vegetative e di vari fenomeni della vita istintiva, al centro dei rapporti fra sistema nervoso e sistema endocrino. La neurosecrezione ipotalamica a opera dei nuclei posti a tale livello dimostra l’integrazione tra sistema nervoso e sistema endocrino. Si tratta delle cellule dei nuclei sopraottici e paraventricolari che secernono ADH e ossitocina e di quelle preposte all’elaborazione degli ormoni di rilascio che stimolano le secrezioni dei corrispettivi ormoni ipofisari. L’i. è sede di un centro della fame e di uno della sazietà, la cui attività è regolata dal tasso di glucosio presente nel sangue. Inoltre controlla la termoregolazione, agendo sinergicamente sulla termoproduzione e sulla termodispersione attraverso sia il sistema endocrino sia quello nervoso autonomo.

Aspetti patologici

L’i. può essere sede di tumori e di difetti di sviluppo embriologico; può essere coinvolto nei traumi cranici, nel colpo di calore, negli stati tossici, principalmente nell’alcolismo, e in alcune malattie da infezione (encefalite epidemica, lue). Di solito la sua lesione determina il cointeressamento del diencefalo e dell’ipofisi: è pertanto eccezionale che si abbiano sindromi ipotalamiche pure. Tra i sintomi di sofferenza ipotalamica: i disturbi del ricambio idrico, sotto forma di sete intollerabile con esagerata assunzione di liquidi (polidipsia) e contemporaneo ingente aumento della secrezione urinaria (poliuria); ipertermia non accompagnata da modificazioni del polso e del respiro, in un quadro di relativo benessere; alterazione delle singole funzioni dell’ipofisi e quindi delle ghiandole bersaglio (ipogonadismo, ecc.).

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