IRI

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Sigla dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale, costituito con r.d.l. 5/1933, divenuto ente finanziario di diritto pubblico con r.d.l. 905/1937, trasformato in società per azioni con d.l. 333/1992, e posto in liquidazione nel 2000. Creato nel quadro del risanamento e della riorganizzazione del sistema finanziario e bancario italiano, duramente provato dalla crisi mondiale del 1929, l’istituto intervenne concretamente nell’economia del paese rilevando dalle tre grandi banche di credito ordinario, Banca commerciale italiana, Credito italiano, Banco di Roma, e dalle loro finanziarie, le partecipazioni azionarie da esse detenute nei settori delle più disparate attività manifatturiere e di servizio. L’IRI procedette quindi alla ristrutturazione tecnica ed economica delle aziende, raggruppandole in settori omogenei e affidandone il controllo, la programmazione e il relativo finanziamento a società capogruppo. Coinvolto nella ricostruzione industriale postbellica, intraprese in seguito interventi volti allo sviluppo economico delle regioni meridionali, al potenziamento della rete autostradale, del trasporto in genere e delle telecomunicazioni, al sostegno dell’occupazione.

Dopo la crisi energetica degli anni 1970, si orientò verso il risanamento, con la cessione anche di partecipazioni azionarie, la ristrutturazione delle attività industriali, la stipula di accordi con gruppi nazionali e internazionali e l’ingresso sul mercato mobiliare di alcune imprese del gruppo, ottenendo importanti miglioramenti di gestione nel corso degli anni 1980. Con la trasformazione in S.p.A., l’istituto – la cui struttura si articolava in varie società capogruppo, quali la STET (telecomunicazioni), la Finmeccanica (alta tecnologia), la Finmare (trasporto marittimo), la Fincantieri (industria navale), la Finsider (siderurgia), l’Alitalia (linee aeree), la RAI (servizio radiotelevisivo), la SME (settore alimentare) – avviò un massiccio programma di privatizzazioni reso necessario dalle crescenti difficoltà gestionali e dalle ingenti perdite d’esercizio in diversi settori. Realizzata negli anni 1990 la dismissione di numerose aziende, nel 2000 l’IRI trasferì al ministero del Tesoro la partecipazione in Alitalia e quella in RAI e fu infine liquidato.

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