PELAGOSA, Isole di

Enciclopedia Italiana (1935)

PELAGOSA, Isole di (A. T., 24-25-26 bis)

Claudia MERLO
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Gruppo d'isolette e di scogli che s'innalza isolato nella parte centrale dell'Adriatico, a circa 52 chilometri NNE. dalla costa garganica, a una sessantina a OSO. di Lagosta. È formato da un'isola maggiore, Pelagosa Grande, che si allunga in direzione ESE. per circa 1400 metri, con una larghezza massima di poco più di 300, e raggiunge nel M. Costello 87 m. s. m.; di un'isola minore, Pelagosa Piccola, che sorge 200 m. a E. dalla prima, da cui la separa il passo di Bogaso, lunga circa 400 m., alta 39; e di alcuni scogli, tra cui lo scoglio Caiola 6 km. a ESE. di Pelagosa Piccola, e altri minori intorno alle due isole. Il gruppo insulare, che è scosso da frequenti terremoti, si trova sull'allineamento delle isole Tremiti e di Pianosa.

Pelagosa Grande, che scende quasi a picco sul mare verso sud, mentre verso nord è meno rocciosa e ripida, porta, nella parte NO., un faro (42° 23′ 29″ N., 16° 13′ 11″ E.), e i fanalisti formano la sola popolazione sedentaria dell'isola, il cui suolo calcareo, molto tormentato, è quasi dappertutto spoglio di vegetazione e solo in una piccolissima parte può essere coltivato. Il miglior punto di approdo è nella piccola insenatura di Zadlo, che si apre nella costa meridionale dell'isola e dalla quale una strada sale all'edificio del faro; un altro approdo è sulla costa settentrionale, la Calanca di Squero Vecchio. L'isola è visitata dai pescatori di sardine, che talora tirano in secco le loro imbarcazioni nella baia di Zadlo. Vi si sono trovati antichi manufatti, taluni dell'età della pietra tagliata.

Il gruppo di Pelagosa, che era stato occupato dalla monarchia austro-ungarica, diventò italiano dopo la guerra mondiale. Amministrativamente costituisce una frazione del comune di Lagosta (provincia di Zara) e al 21 aprile 1931 vi si trovavano 10 persone, di cui 8 maschi.

Dall'11 luglio al 18 agosto 1915 l'isolotto di Pelagosa fu occupato da un presidio italiano; questo venne ritirato perché la posizione era troppo lontana dalle basi e perché i sacrifici che costava l'occupazione non erano compensati da sufficienti vantaggi strategici. Pelagosa non venne più occupata sino alla fine della guerra mondiale.

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