SALOMONE, Isole

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)

SALOMONE, Isole


(XXX, p. 551; App. IV, III, p. 260)

La popolazione dell'arcipelago, al censimento del 1986, risultava pari a 285.796 ab., saliti a circa 349.500 secondo una stima del 1993, con una densità di 12 ab./km2. La capitale, Honiara, affacciata sulla costa settentrionale dell'isola Guadalcanal, è di gran lunga la città più importante: nel 1990 contava 35.288 abitanti.

Nel quinquennio 1986-91 il tasso di crescita medio annuo della popolazione è stato pari al 2,9%. Il prodotto nazionale lordo pro capite nel 1991 è stato valutato dalla Banca Mondiale intorno ai 560 dollari USA. L'agricoltura (inclusa caccia, foresta e pesca) occupa circa il 28,8% della popolazione attiva e contribuisce per il 70% alla formazione del PNL. La quasi totalità degli addetti del settore è dedita a un'agricoltura di sussistenza (patate, taro, noci di cocco, prodotti ortofrutticoli). Limitata è la diffusione di colture destinate all'esportazione: le principali piantagioni riguardano palma da olio, copra e cacao. Di recente il quadro produttivo si è diversificato grazie allo sviluppo dell'allevamento (13.000 bovini nel 1992 e 54.000 suini), della pesca (69.292 t di pescato nel 1991) e dello sfruttamento del patrimonio forestale (449.000 m3 di legname nel 1991). Ulteriori progressi dell'economia locale sono ostacolati dalla quasi totale mancanza di vie di comunicazione efficienti, per cui il trasporto tramite le piccole imbarcazioni che collegano le isole è il mezzo maggiormente in uso. Marittimi sono anche, per lo più, i servizi che collegano il paese con i principali stati dell'Oceania, dell'Europa e del Giappone e che fanno capo al porto di Honiara. L'arcipelago possiede tre aeroporti internazionali. Il commercio con l'estero ha come partners privilegiati il Giappone per le esportazioni (41,3% del totale) e l'Australia per le importazioni (32,3%); le merci in uscita sono prevalentemente rappresentate da pesce, copra, legname e olio di palma; quelle in entrata da manufatti industriali, prodotti alimentari e petrolio.

Storia. - Le Isole S., già protettorato britannico, sono diventate uno stato indipendente nell'ambito del Commonwealth il 7 luglio 1978. Le prime elezioni politiche generali (agosto 1980), videro il successo di numerosi candidati indipendenti e l'elezione a primo ministro di P. Kenilorea, già investito della carica all'indomani dell'indipendenza. Appena un anno dopo il Parlamento votò la sfiducia a Kenilorea e conferì l'incarico a S. Mamaloni, leader del People Alliance Party (PAP), nato nel 1979 dalla fusione del Rural Alliance Party e del People's Progressive Party, fondato nel 1973 dallo stesso Mamaloni. Nei tre anni del suo governo Mamaloni, favorevole al decentramento politico e amministrativo, conferì maggiori poteri ai distretti attraverso l'istituzione di cinque ministeri provinciali. Dopo le elezioni dell'ottobre 1984 una coalizione vittoriosa dei partiti minori e dei candidati indipendenti elesse nuovamente Kenilorea primo ministro. I cinque ministeri istituiti da Mamaloni furono aboliti e Kenilorea si impegnò a rafforzare gli organi centrali di governo. Nel gennaio 1989, poco prima delle nuove elezioni, il PAP dichiarò la sua intenzione di sostenere la proposta, avanzata da una commissione costituzionale presieduta da Mamaloni, a favore dell'instaurazione di una repubblica federale. Nel febbraio 1989, il discreto successo del PAP alle elezioni e la vittoria di Mamaloni nel ballottaggio parlamentare contro B. Ulufa'alu, leader del Solomon Islands Liberal Party (SILP), portarono alla formazione del primo governo composto da membri di un unico partito (ad eccezione di un indipendente). Abbandonata la leadership del suo partito nell'ottobre 1990, Mamaloni, nel tentativo di evitare la sfiducia del Parlamento e del paese, attraversato da crescenti difficoltà economiche, si impegnò a formare una nuova coalizione di governo, sostituendo alcuni ministri con membri dell'opposizione e richiamando lo stesso Kenilorea agli Esteri. Il regime di ''unità nazionale'' che si costituì appariva così fondato più sulla personalità dei suoi membri che sull'apporto democratico dei partiti. Nel maggio 1993, nonostante il successo riportato dalla nuova formazione politica guidata da Mamaloni, il Group for National Unity and Reconciliation (GNUR), che ottenne 21 dei 47 seggi, la coalizione dei partiti all'opposizione in Parlamento elesse l'indipendente F. Billy Hilly alla carica di primo ministro.

Nei primi mesi del 1993 sono migliorate le relazioni diplomatiche con Papua Nuova Guinea, responsabile di numerose incursioni sul territorio delle Isole S.; i rapporti tra i due paesi, già incrinati per la questione dei confini marittimi, avevano subito un brusco deterioramento alla fine degli anni Ottanta per il conflitto scoppiato tra gli indipendentisti dell'isola di Bougainville e il governo di Papua. Quest'ultimo ha più volte accusato le Isole S. di sovvenzionare i ribelli del Bougainville Revolutionary Army (BRA).

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