IVAN I, detto Kalita, granduca di Vladimir e di Mosca

Enciclopedia Italiana (1933)

IVAN (pron. ivàn) I, detto Kalita, granduca di Vladimir e di Mosca

Giorgio Vernadskij

Nacque nel 1304 dal duca Danilo, vassallo del khān mongolo dell'Orda d'Oro; nel 1325 ereditò il granducato di Mosca da suo fratello Giorgio. I. continuò la lotta per il primato cominciata da Giorgio con Tver′. Ognuno degli avversarî cercava di assicurarsi il sostegno del sovrano, il khān mongolo. Nel 1327, dopo l'assassinio dello zarevič tartaro e il massacro del suo seguito a Tver′, I. condusse l'esercito tartaro contro Tver′, il cui principe (knjaz′) fuggì a Pskov; poi si recò all'Orda, dove ricevette dal khān la concessione del granducato di Vladimir (1328). L'ulteriore regno di I. trascorse in continui dissidî ora con Pskov, ora con Novgorod, ora con Tver′. Nel 1339 riuscì con i suoi intrighi a far giustiziare il principe di Tver′. Con Novgorod egli ebbe continui contrasti, poiché esigeva dalla città continuamente denaro per far fronte alle spese che richiedevano i suoi viaggi all'Orda; e quindi occupava per un certo tempo col suo esercito ora l'una ora l'altra delle città appartenenti a Novgorod. Morì nel 1341.

Dotato senza dubbio di capacità diplomatiche non comuni, I. era soprattutto un sovrano accurato ed economo (di qui il suo soprannome di Kalita, che viene interpretato "un sacco col denaro") e un eccellente amministratore. Gli annali dicono che egli "aveva corretta la terra russa dei latrocinî" (cioè aveva fatto cessare le rapine e gli atti di brigantaggio). Grazie al fatto che egli era riuscito a preservare il granducato di Mosca da saccheggi (conduceva tutte le guerre su territorî altrui, mentre dalla parte dei Tartari era garantito dai suoi buoni rapporti col khan), a Mosca si era stabilita "una grande calma" e ciò attirò degli emigranti da altri ducati, contribuendo al risollevamento economico di Mosca, e in particolare del commercio moscovita. Una grande importanza ebbe anche la politica ecclesiastica di I. Egli riuscì a convincere il metropolita Pietro a trasferirsi da Vladimir a Mosca, che divenne così il centro della vita ecclesiastica russa.

Bibl.: A. V. Ekzempljarskij, Velikie i udelnye knjazja severnoj Rusi, I, Pietroburgo 1889; S. M. Solov′ev, Istorija Rossii, III, Mosca 1853; A. E. Presnjakov, Obrazovanie velikorusskago gosudarstva, Pietrogrado 1918.