Molay ‹molè›, Jacques de. - Ultimo gran maestro dell'ordine dei Templari (Molay, Giura, 1243 circa - Parigi1314). Raggiunse (1298) la massima carica quando la potenza e l'autonomia dei Templari avevano determinato Filippo il Bello, d'accordo con Clemente V, a sopprimere l'ordine. Invitato a Parigi, M. fu improvvisamente arrestato e, sotto la tortura, gli fu fatto dichiarare quello che i giudici volevano per incriminare l'ordine. Condannato al rogo, prima di salirvi ritrattò le sue dichiarazioni, denunciando la responsabilità del re e del pontefice.
Ultimo gran maestro dell'ordine dei Templari, nato a Molay (Giura) circa il 1243, morto sul rogo a Parigi l'11 marzo 1314. Entrato nell'ordine nel 1265, ne divenne gran maestro nel 1298, proprio quando la potenza economica e l'influenza politica dei Templari, il loro senso d'indipendenza e l'ostentata ...
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
de visu locuz. avv., lat. (propr. «di veduta»). – Locuzione usata in frasi come conoscere de visu, rendersi conto de visu, cioè con i proprî occhi; testimoni de visu et de auditu, che riferiscono cose vedute e udite personalmente, non sentite dire.