MOLAY, Jacques de

Enciclopedia Italiana (1934)

MOLAY, Jacques de


Ultimo gran maestro dell'ordine dei Templari, nato a Molay (Giura) circa il 1243, morto sul rogo a Parigi l'11 marzo 1314. Entrato nell'ordine nel 1265, ne divenne gran maestro nel 1298, proprio quando la potenza economica e l'influenza politica dei Templari, il loro senso d'indipendenza e l'ostentata coscienza della loro forza, sia di fronte all'autorità ecclesiastica sia di fronte all'autorità regia, avevano determinato Filippo IV il Bello a sopprimere, con la connivenza del pontefice Clemente V, il potente ordine. Dapprima si parlò di un progetto di fusione dei Templari con gli Ospitalieri e Clemente V, nel 1306 o 1307, invitò a questo scopo J. de M. che risiedeva a Cipro, a venire in Francia. Ma giunto a Parigi con sessanta cavalieri, completamente ignaro di ciò che si tramava, fu improvvisamente arrestato coi suoi compagni il giorno 13 ottobre 1307, per ordine del re Filippo.

Sotto la presidenza di Guglielmo di Nogaret s'iniziò così a loro carico quel processo d'eresia che, condotto senza alcuna garanzia di giustizia, portò alla soppressione dell'ordine. Sotto gli spasimi della tortura, J. de M. ebbe la debolezza di confessare ciò che i giudici vollero fargli confessare, ma dinnanzi al rogo a cui fu condannato come relapsus, ritrattò coraggiosamente le sue deposizioni, citando Filippo il Bello e Clemente V a comparire davanti al tribunale di Dio. La morte che nel medesimo anno colpì ambedue contribuì a rafforzare tra i suoi contemporanei la certezza ch'egli fosse caduto vittima innocente di un'innominabile ingiustizia.