Herzog, Jacques

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Architetto svizzero (n. Basilea 1950); insieme a P. de Meuron (n. Basilea 1950), con cui nel 2001 ha vinto il Pritzker Architecture Prize, è titolare dal 1978 dello studio Herzog & de Meuron, con sede a Basilea, al quale si sono associati successivamente H. Gugger e C. Binswanger. Considerati i maggiori esponenti di una linea che ha riproposto in architettura il minimalismo proprio di alcune correnti artistiche contemporanee, H. e de M. hanno basato il proprio lavoro su un attento studio dei materiali tradizionali e del loro utilizzo con tecniche, trattamenti ed effetti innovativi. Caratterizzati dall'estremo rigore nelle scelte formali, nella sperimentazione di nuove tecniche e tessiture superficiali utilizzano forme e materiali noti in modi nuovi: il cemento a vista, talvolta trattato con un procedimento di stampa fotografico; il vetro, anch'esso trattato con immagini, sabbiato e colorato; pannelli e rivestimenti metallici o in legno; blocchi di pietra inglobati in reti di acciaio.

Vita e opere

Sia H. sia de Meuron si sono laureati al Politecnico di Zurigo, ove attualmente insegnano e sono stati visiting professor in varie università (Harvard, Cambridge, Weimar); il loro lavoro è stato oggetto di numerose mostre in tutto il mondo (Centre Georges Pompidou di Parigi, MoMA di New York, VI Mostra internazionale di architettura di Venezia). La loro architettura è stata assimilata al minimalismo, tuttavia le stereometriche volumetrie sono spesso arricchite da scritte e immagini usate come materiali compositivi per dare vita a facciate ambigue e fortemente comunicative (centro sportivo Pfaffenholz a St. Louis, Haut-Rhin, 1993; fabbrica e magazzino Ricola a Mulhouse-Brunnstatt, 1993; biblioteca della Scuola tecnica superiore di Eberswalde, 1999). La frequentazione degli ambienti artistici ha incoraggiato la loro particolare propensione alla sperimentazione sulle possibilità espressive dei materiali. Di qui una serie di architetture evocative, come la sede della collezione Goetz a Monaco (1992), la cabina di segnalazione ferroviaria Auf dem Wolf a Basilea (1995), l'azienda vinicola Dominus a Yountville, in California (1997), la sede dei laboratori farmacologici del Kantonsspital a Basilea (2000), la sede di Bankside della Tate gallery of modern art a Londra (2000). Nel 2003 è stato inaugurato, a Tokyo, il palazzo del nuovo Epicentro Prada, una sorta di alveare composto da pannelli di vetro romboidali che all'interno consentono una visione "incorniciata" della città, mentre dall'esterno permettono la visione dei prodotti esposti. I due architetti hanno poi progettato lo stadio St. Jakob di Basilea (2001-02) e l'Allianz Arena (2005), il nuovo stadio di Monaco di Baviera, realizzato per i Mondiali di calcio del 2006, considerato un vero e proprio gioiello architettonico. Del 2005 è, invece, l'ampliamento del De Young Museum di San Francisco (USA). Nel 2008 è stata ultimata la costruzione, iniziata nel 2003, dello stadio nazionale di Pechino, la principale struttura ospitante delle XXIX Olimpiadi. Tra i progetti in corso di realizzazione: la sede della Filarmonica di Amburgo, la torre di vetro dello Schatzalp di Davos, il nuovo stadio di Porthsmouth, il Miami Art Museum, il nuovo centro di ricerca e sviluppo della Roche a Basilea, l’ampliamento della Tate Modern di Londra. Insignito di prestigiosi premi, quali il Pritzker Architecture Prize (2001) e la Royal Gold Medal (2007), tra le realizzazioni più recenti dello studio Herzog & de Meuron si citano il complesso di edifici Feltrinelli Porta Volta di Milano (2016), il Discovery Centre di AstraZeneca a Cambridge (2021) e il Royal College of Art di Londra (2022).

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