David, Jacques-Louis

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

David, Jacques-Louis

Antonella Sbrilli

Il pittore della Rivoluzione francese e di Napoleone

Il pittore francese Jacques-Louis David ha accompagnato e descritto con la sua pittura un periodo di grandi cambiamenti: il passaggio dai vecchi regimi monarchici all'Europa moderna attraverso la Rivoluzione francese e l'Impero di Napoleone Bonaparte

Il pittore della Storia

Osservare i quadri dipinti da David fra la fine del Settecento e il 1825, anno della sua morte, vuol dire assistere a un pezzo di storia dell'Europa moderna. Guardando le sue opere, non rimpiangiamo che la fotografia non fosse ancora stata inventata, perché queste immagini ci mettono di fronte agli occhi in modo vivido i personaggi e gli avvenimenti di quel periodo. Attraverso di esse conosciamo i volti di celebri rivoluzionari come Jean-Paul Marat, ucciso a tradimento; quello del giovane tamburino Barra, morto per gli ideali della rivoluzione; vediamo la regina Maria Antonietta portata verso la ghigliottina; il volto di Napoleone prima generale e poi imperatore. Possiamo incontrare il chimico Antoine-Laurent Lavoisier, con i suoi strumenti di ricerca, e tanti altri contemporanei del pittore, uomini e donne che hanno attraversato quegli anni pieni di cambiamenti e di lotte.

David affronta tutti i soggetti con uno stile chiaro e comunicativo. I personaggi dipinti hanno una presenza e una solidità che li fa assomigliare a eroi antichi anche se si tratta di uomini e donne del Settecento. Ed è proprio questo che lo rende un artista apprezzato e ricercato nella sua epoca: la capacità di mettere in scena il presente usando uno stile classico, di rendere eroici e duraturi, con la sua pittura, avvenimenti contemporanei.

Una pittura seria

David era nato nel 1748, durante il cosiddetto antico Regime dominato dal monarca assoluto e dagli aristocratici, che conducevano una vita di lussi a spese del popolo. In quegli stessi anni si diffonde l'Illuminismo, un movimento che, con i mezzi della cultura ‒ per esempio la pubblicazione della prima enciclopedia: l'Encyclopédie di Denis Diderot e Jean-Baptiste d'Alembert ‒, cerca di diffondere un nuovo modo di pensare, ispirato alla razionalità e alla scienza. Si prepara così il terreno perché la borghesia concepisca il progetto di sostituire il regime monarchico con forme di governo popolari e democratiche. Anche nell'arte si fanno strada idee innovative. Mentre lo stile artistico preferito dai nobili è il rococò, un nome bizzarro che indica preziose e costose opere decorative per ville e giardini, un nuovo movimento si diffonde, più serio e composto, sia per i soggetti trattati sia per la maniera di dipingerli. Questo movimento prende il nome di neoclassicismo, perché gli artisti che lo seguono si ispirano alla perfezione delle statue classiche e agli ideali morali e filosofici del mondo antico.

Un esempio di stile neoclassico è proprio un grande quadro di David, il Giuramento degli Orazi, dipinto nel 1784, pochi anni prima dello scoppio della Rivoluzione. Gli Orazi sono i tre leggendari fratelli dell'antica Roma, scelti per affrontare in duello i Curiazi, campioni della città avversaria di Alba. David li raffigura mentre giurano nella mani del padre di lottare fino alla morte per la supremazia di Roma. Non solo il tema è molto serio e impegnato, ma anche l'ambiente in cui David lo mette in scena è severo, molto lontano dai lussi e dall'agiatezza dell'antico regime. Per dipingere quest'opera, David studia con attenzione i modelli della scultura antica, visitati durante un soggiorno a Roma, e fa riferimento a grandi maestri del Seicento, come Nicolas Poussin, altro esempio di pittore che vuole comunicare pensieri profondi attraverso le immagini. Il Giuramento degli Orazi è un quadro che ancora attrae per la sua forza. Piace molto anche ai contemporanei di David, che fanno la fila per ammirarlo, e in particolare agli altri pittori che da questo quadro vogliono imparare il nuovo stile. In quegli anni David dipinge altri soggetti severi, ispirati alla storia antica, come La morte di Socrate e I littori riportano a Bruto i corpi dei figli.

Arte e rivoluzione

Allo scoppio della Rivoluzione francese, nel 1789, David si trova coinvolto in prima persona negli eventi. Partecipa alle riunioni dei gruppi rivoluzionari, appoggia l'uomo politico Robespierre, del partito dei Giacobini, riceve numerosi incarichi ufficiali che lo portano a occuparsi della riforma dell'insegnamento dell'arte e della gestione del patrimonio artistico. Ma, soprattutto, a David viene affidato il compito di rappresentare episodi e personaggi della Rivoluzione. I soggetti ispirati al mondo antico lasciano così il posto alla storia contemporanea. Uno dei momenti simbolici del rovesciamento del vecchio regime monarchico assolutista era stato il Giuramento della pallacorda, quando i deputati del Terzo stato, riuniti a Versailles in una sala adibita al gioco, appunto della pallacorda, giurarono di non sciogliere l'assemblea finché non fosse stata scritta la nuova costituzione. È un momento memorabile e l'artista è chiamato a fissarlo con un'immagine che doveva poi essere riprodotta attraverso la tecnica dell'incisione in molti esemplari. Di questo progetto rimangono molti disegni e una grande tela non finita, anche a causa dei rivolgimenti politici che si susseguono in quegli anni. In poco tempo infatti viene proclamata la repubblica, il re Luigi XVI è arrestato e poi decapitato, le diverse fazioni rivoluzionarie lottano tra loro per affermarsi, scatenando un clima di terrore, mentre le nazioni europee si alleano contro la Francia rivoluzionaria. Nel 1793 David è invitato a commemorare l'uomo politico e suo amico Marat, assassinato nella sua stanza da bagno e venerato come un eroe. Nel quadro La morte di Marat David rappresenta l'episodio con grande realismo, che fa pensare alla pittura di Caravaggio per il fondo scuro, per la luce che colpisce il corpo del morto e per le semplici cose che ha intorno.

Napoleone e oltre

Al principio dell'Ottocento, David si lega alla carriera politica di Napoleone Bonaparte, in cui vede, come tanti Francesi e non solo, una guida per la Francia e un mito moderno. Da parte sua, Napoleone incarica David di immortalare lui e le sue imprese, considerando il suo stile il più adatto a questo scopo. E così David dipinge ripetutamente Napoleone, come generale, come primo console e poi come imperatore. Nel ritratto a cavallo sul valico del Gran San Bernardo, Napoleone è rappresentato come un condottiero che sfida anche la natura, mentre nella grande tela che commemora la sua incoronazione a imperatore, avvenuta nel 1804, la pittura di David ha la funzione di registrare un momento della storia in tutti i particolari.

Quando Napoleone è sconfitto a Waterloo ed esiliato a Sant'Elena e il Congresso di Vienna riporta sui rispettivi troni le vecchie famiglie regnanti (Restaurazione), David sceglie di andare in esilio in Belgio. Il suo stile prosegue nei tanti allievi che hanno imparato da lui e rimane un grande esempio di sintesi fra ideali politici e morali e capacità di comunicare con le immagini.

Il presente travestito da passato

Molti quadri di David rappresentano episodi ed eroi della storia greca e romana: i fratelli Orazi prima del duello con i Curiazi, la lotta fra Sabini e Romani, il console Bruto che sacrifica i suoi figli per la repubblica, la morte del filosofo Socrate. Questi quadri prendono in prestito dal mondo antico personaggi e situazioni esemplari che sono dette, per questo, exempla virtutis ("esempi di valore"). Lo scopo è quello di esortare i contemporanei a comportarsi in modo altrettanto valoroso di fronte alle prove che li attendono.

David regista delle nuove festività rivoluzionarie

La Rivoluzione del 1789 modificò non solo la struttura dello Stato, ma anche la religione e la vita quotidiana dei Francesi. I nomi dei mesi furono cambiati (brumaio, termidoro, ventoso, …) e il culto dei santi sostituito da quello di concetti filosofici, come la Dea Ragione o l'Essere Supremo. In occasione di queste nuove festività, David fu chiamato a organizzare grandi cerimonie-spettacolo, disegnando scenografie e costumi e dirigendo come un regista i percorsi e i movimenti del popolo che vi prendeva parte.

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