COOPER, James Fenimore

Enciclopedia Italiana (1931)

COOPER, James Fenimore

Kenneth McKenzie

Scrittore americano, nato a Burlington (New Jersey) il 15 settembre 1789. Due anni dopo il padre condusse la famiglia con sé nel centro dello stato di New York, per fondare il borgo che porta ancora il nome di Cooperstown. Ivi il C. passò gli anni d'adolescenza, e poi gli ultimi anni della vita; ivi morì, il 14 settembre 1851. Dalle scuole che frequentava, ricevette un'educazione poco seria; e per prepararsi ad entrare nella marina da guerra, servì prima come semplice marinaio a bordo d'un veliero. Ritiratosi dalla marina nel 1811 per sposare, passò alcuni anni vicino a New York, e nel 1820 pubblicò un primo romanzo, che non volle più tardi accogliere nella raccolta delle sue opere.

Ma la vita della foresta vergine, dove abbondavano le fiere e gl'Indiani, e la vita di mare, diedero presto nuovo e vitale indirizzo alla sua immaginazione. Nel 1822 apparve uno dei suoi migliori romanzi, The Spy (La spia), la cui scena è nel "terreno neutrale" durante la guerra d'indipendenza, e ben presto il suo nome fu conosciuto in ogni paese.

Più originali di The Spy sono i romanzi della foresta e della vita degl'Indiani, soprattutto i cinque che formano la serie detta Leatherstocking (Calze di cuoio).

Secondo l'ordine logico dei soggetti, questi sono: Deerslayer (Cacciatore di cervi, 1841), The Last of the Mohicans (L'ultimo dei Mohicani, 1826; forse il migliore dei suoi libri), Pathfinder (La guida, 1840), The Pioneers (I pionieri, 1823), The Prairie (La landa, 1827). Il C. vi ha compiuto una grandiosa rievocazione della natura selvaggia. I critici dicono che gl'Indiani di Cooper sono figure idealizzate e romantiche; nondimeno non si può negare ch'egli aveva vissuto la vita che descrive. In ogni modo, l'Europa era pronta ad accogliere con simpatia tali descrizioni della vita primitiva delle foreste americane; vi trovò una nuova miniera di materiali letterarî, e l'influenza di Cooper sulla letteratura europea fu veramente notevole. Gli venne riconosciuto per unanime consenso un altro dominio letterario, quello del mare; nel 1824 egli pubblicò The Pilot (Il nocchiero), nel quale riproduce quello ch'era allora la vita a bordo di una nave in alto mare.

L'interesse del C. è in parte implicito nella materia stessa che egli ha trattato, ma in parte dipende dalle sue qualità personali. Più di ogni suo contemporaneo, egli contribuì alla formazione di una letteratura veramente nazionale, e fece conoscere nell'estero tale letteratura. Il suo stile è ora trasandato, ora affettato; tuttavia, malgrado le imperfezioni stilistiche, il suo genio nell'immaginare avventure e caratteri e nel combinarli per farne romanzi interessanti per ogni genere di persone, gli assicura un posto notevolissimo tra gli scrittori d'ogni paese.

Opere: Cooper's Works, voll. 26, Boston 1884-1911; Works, voll. 33, New York 1912.

Bibl.: La migliore biografia è quella di T. R. Lounsbury, Boston 1910. Per l'influenza del C. su altre letterature: G. D. Morris, Fenimore Cooper et Edgar Poe d'après la critique française, Parigi 1912; M. N. Gibb, Le Roman de Bas-de-Cuir, étude sur Fenimore Cooper et son influence, Parigi 1928.

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