Ivory, James

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Regista cinematografico statunitense (n. Berkeley, California, 1928). Dopo aver seguito studî di architettura e di cinema, si dedicò ai documentarî d'arte; nel 1962 fondò con un produttore indiano la Merchant Ivory productions inc., iniziando con The householder (Il padrone di casa, 1963) una lunga serie di film, quasi sempre riduzioni di testi letterarî da lui sceneggiati spesso in collaborazione con la scrittrice R. Jhabvala Prawer. Ricordiamo: Shakespeare wallah (1965); Quartet (1981); A room with a view (1985); Maurice (1987, Leone d'argento a Venezia); Mr. and Mrs. Smith (1990); Howards end (Casa Howard, 1992); The remains of the day (1993). Una forte influenza letteraria e lo stile elegante caratterizzano spesso le sue ricostruzioni, sottili e sempre raffinate, dei rapporti profondi tra i personaggi. Dopo Jefferson in Paris (1995), ha diretto Surviving Picasso (1996); A soldier's daughter never cries (1998, in cui ha privilegiato una dimensione intimista e nostalgica); The golden bowl (2000); Le divorce (2003); The white countess (2005); The city of your final destination (2009; Quella sera dorata, 2010). Insignito nel 2018 dell'Oscar per la miglior sceneggiatura non originale per la pellicola Chiamami col tuo nome diretta da L. Guadagnino, nel 2021 ha pubblicato il testo autobiografico Solid Ivory. A memoir e nel 2022 ha ricevuto il premio alla carriera della Festa del cinema di Roma.

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