Hanlo, Jan

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Poeta e romanziere nederlandese (Bandoeng, Indonesia, 1912 - Maastricht 1969). La sua prima opera fu una raccolta poetica intitolata Het vreemde land ("Il paese straniero", 1951), cui seguì (1952) Oote, che gli diede una grande notorietà in patria suscitando un aspro dibattito nel parlamento olandese. Negli anni successivi si avvicinò al gruppo che orbitava intorno alla rivista Barbarber. I suoi libri trattarono spesso di storie di pedofilia, rie cheggiando aspetti della sua discussa vita privata. Si ricorda, tra le altre opere, il romanzo autobiografico Zonder geluk valt niemand van ("Senza fortuna non cade nessuno dal tetto", 1967), incentrato sulle sue esperienze negli ospedali psichiatrici, e Mijn benul ("Il mio pensiero", 1974).

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