Arany, János

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Poeta ungherese (Nagyszalonta 1817 - Budapest 1882). Attore, scrivano, notaio, soldato, professore, poi direttore della Società letteraria Kisfaludy e redattore delle riviste letterarie Szépirodalmi Figyelő ("Osservatore letterario") e Koszorú ("Corona"), infine segretario dell'Accademia ungherese delle scienze. Nelle sue epopee storiche (la trilogia: Toldi, 1846; Toldi estéje "La sera di T.", 1854; Toldi szerelme "L'amore di T.", 1879; Buda halála "La morte di Buda", 1864), nelle sue ballate che hanno quasi sempre per tema il tormento e la pazzia causati da rimorsi di coscienza (Agnes asszony "Donna Agnese"; Walesi bárdok "I bardi del Galles"; Tetemrehivás "Chiamata al cadavere"), nelle sue opere linguistiche e critiche (Zrínyi és Tasso "Zrínyi e il Tasso", 1859), egli si rivela il maggiore genio linguistico ungherese, impeccabile artefice delle forme metriche e grande poeta nonché il più colto traduttore dell'Ottocento.

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