Marías, Javier

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Scrittore spagnolo (Madrid 1951 - ivi 2022), figlio del filosofo Julián Marías. Durante l'infanzia ha trascorso lunghi periodi negli Stati Uniti, dove il padre insegnava. Laureato in letteratura inglese, si è dedicato alla traduzione; intensa è stata anche la collaborazione con giornali e riviste letterarie. Tra il 1983 e il 1985 ha insegnato letteratura spagnola e teoria della traduzione sia presso la Oxford University in Gran Bretagna sia al Wellesley College nel Massachussetts. Le sue opere, che sono state tradotte in oltre trenta lingue, hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti internazionali. Temi ricorrenti della sua narrativa sono la poliedricità della realta e l'impossibilità di spiegarla completamente; l'incapacità di decifrare ciò che ci circonda, che coinvolge anche la parola e il passato, le cui molteplici interpretazioni e possibili riletture sfuggono l'unicità dell'interpretazione. La costruzione del racconto tende a ritardare il procedere dell'intreccio e si sviluppa in ampi periodi, ricchi di incisi e divagazioni, in cui si inseriscono dialoghi penetranti. Esordì giovanissimo con il romanzo Los dominios del lobo (1971), cui hanno fatto seguito Traversía del horizonte (1972), El siglo (1983), El hombre sentimental (1986; trad. it. 2000), che gli è valso il premio internazionale Ennio Flaiano nel 2000; Todas las almas (1989; trad. it. 1999); la raccolta di biografie Vidas escritas (1992; trad. it. 2004). In Corazón tan blanco (1992; trad. it. 1996) un segreto familiare è causa di inquietudine  e malessere per il protagonista che si vede obbligato suo malgrado a scoprire i fantasmi del passato; la venatura di mistero ritorna in Mañana en la batalla piensa en mí (1994; trad. it. 1998) in cui la morte improvvisa di un'amante occasionale  spinge ossessivamente il protagonista a indagare nella vita della donna. È autore anche di racconti: l'antologia Mientras ellas duermen (1990; trad. it. 2014); Cuando fui mortal (1996; trad. it. 2001); Negra espalda del tiempo (1998; trad. it. 2000), in cui la riflessione sulla parola e la scrittura diviene un tema centrale; Salvajes y sentimentales. Letras de fútbol (2000; trad. it. 2002). Ha scritto inoltre la trilogia Tu rostro mañana, composta da Fiebre y lanza (2002; trad. it. 2003), Baile y sueño (2004; trad. it. 2007) e Veneno y sombra y adiós (2007; trad. it. 2010). Tra le sue opere più recenti occorre ancora citare: la raccolta di articoli El oficio de oír llover (2005); entrambe nel 2007, Demasiada nieve alrededor e Harán de mí un criminal (trad. it. 2007); Lo que no vado a decir (2009);  Los enamoramientos (2011; trad. it. 2012); Así empieza lo malo (2014; trad. it. 2015); Berta Isla (2017; trad. it. 2018); Tomás Nevinson (2022; trad. it. 2022, premio von Rezzori). Nel 2000 ha ricevuto il premio Grinzane Cavour.

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