Villèle, Jean-Baptiste-Séraphin-Joseph conte di

Dizionario di Storia (2011)

Villele, Jean-Baptiste-Seraphin-Joseph conte di


Villèle, Jean-Baptiste-Séraphin-Joseph conte di

Politico francese (Tolosa 1773-ivi 1854). Discendente da una famiglia aristocratica e grande proprietario fondiario, durante l’impero di Napoleone I svolse attività ultrarealista. Alla Restaurazione fu sindaco di Tolosa (1815) e deputato dell’Alta Garonna, causando, quale capo dell’opposizione di destra, la crisi ministeriale del 1820. Ministro senza portafoglio (1820-21), poi ministro delle Finanze, rivelò notevole talento di amministratore. Nel 1822 fu creato conte e presidente del Consiglio. Governò fino al genn. 1828 favorendo la politica reazionaria di Carlo X (legge sul sacrilegio, indennità agli emigrati ecc.), ma non totalmente succube della faziosità degli ultra. Nel giugno 1827 sciolse la guardia nazionale e restaurò la censura. Dopo le elezioni del nov. 1827, di fronte all’opposizione della Camera, dovette dimettersi. Lasciò cinque volumi di Mémoires et correspondance.

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