Cocteau, Jean

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Scrittore e drammaturgo francese (Maisons-Laffitte 1889 - Milly-la-Forêt, Fontainebleau, 1963). Svolse un'attività multiforme, dedicandosi alla poesia e al romanzo, al teatro e al cinema, alla pittura e al disegno, illustrando molti suoi libri. Nella sua copiosa produzione si trovano tracce di tutti i movimenti d'avanguardia, da lui tentati più come sperimentatore che come vero e convinto aderente. Fu una delle personalità più vivaci e più discusse della letteratura contemporanea, membro dell'Académie Française dal 1955. Tra le sue opere, per la poesia: La danse de Sophocle (1912); Vocabulaire (1922); Plain-cant (1923); L'ange Heurtebise (1926); Poèmes (1935); Clair-obscur (1955); Sept dialogues. Paraprosodies (1958); Le Requiem (1962); Poèmes 1916-1955, (1956). Per il romanzo: Le grand écart (1923); Thomas l'imposteur (1923); Les enfants terribles (1929). Per il teatro: Antigone (1927); Les mariés de la Tour Eiffel (1928, balletto); Oedipus Rex (1928), opera-oratorio, per la musica di Igor Stravinskij, trad. in latino di J. Daniélou; La machine infernale (1935); Les parents terribles (1938); Les monstres sacrés (1940); L'Aigle à deux têtes (1946); L'impromptu du Palais Royal (1962). Tra le opere varie di critica e di viaggio: Le Coq et l'Arlequin (1918); Picasso (1924); Opium (1930); Essai de critique indirecte (1932); Mon premier voyage (1937); Maalesh (1950); Poésie critique (2 voll., 1959-60); Le cordon ombilical (1962). Seguì con curiosità il movimento dell'avanguardia cinematografica francese e contribuì alla notorietà della seconda avanguardia col film del suo esordio, Le sang d'un poète (1930), scritto e diretto da lui con la collaborazione tecnica di M.-J. Arnaud. Autore dei dialoghi e interprete di Le baron fantôme (1942), collaborò con J. Delannoy a L'éternel retour (1943). Nel 1946 scrisse e diresse La belle et la bête (assistente alla regia fu R. Clément), prezioso e barocco; l'anno seguente sceneggiò Ruy-Blas (regia di Billon) e infine diresse Les parents terribles (1948), il suo film più equilibrato e sofferto; Aigle à deux têtes (1948); Orphée (1950); Le testament d' Orphée (1960). Ha affrescato le cappelle Saint-Pierre a Villefranche-sur-mer (con episodî della vita di s. Pietro, 1957) e Saint-Blaise-des-Simples a Milly-la-Forêt (1959), e aveva approntato i bozzetti per gli affreschi e le vetrate della cappella Notre-Dame de Jérusalem a Fréjus (della quale aveva fornito anche il progetto), realizzati dopo la sua morte (1963). Nel 1965 è stata ristampata l'edizione completa delle sue opere, da lui stesso curata (1947-52) con l'aggiunta di un 11º volume.

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