Echenoz, Jean

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Echenoz, Jean

Simona Mambrini

Scrittore francese, nato a Orange (Vaucluse) il 26 dicembre 1947. Si è segnalato nel 1983 con il romanzo Cherokee, che ha ottenuto il premio Médicis. Consapevole delle ricerche formali condotte dall'avanguardia dei Nouveaux romanciers, E. gioca sapientemente con i generi letterari e le tecniche retoriche, raccogliendo l'eredità di illustri predecessori quali R. Queneau e G. Perec. Attraverso la sperimentazione di linguaggi e strutture narrative egli rivela gli stereotipi e le idiosincrasie che popolano l'immaginario della cultura contemporanea, tanto da essere considerato tra gli scrittori che meglio hanno saputo testimoniare gli anni Ottanta e Novanta.

I primi romanzi sono costruiti come parodia e manipolazione di diversi generi letterari: il noir nell'opera di esordio, Le Méridien de Greenwich (1979), che passò quasi inosservata, il racconto poliziesco in Cherokee (1983; trad. it. 1988), il romanzo d'avventura di ambientazione esotica in L'équipée malaise (1986; trad. it. 1989), la storia di spionaggio in Lac (1989). Se da una parte i suoi romanzi presentano gli ingredienti consueti dei generi di consumo da cui traggono ispirazione, dall'altra sfuggono a una lettura ingenua, sollecitando costantemente il lettore a non farsi prendere nella rete delle illusioni del racconto realistico, con l'esibizione di tutti gli artifici retorici e linguistici sui quali si struttura la narrazione.

Dopo il racconto breve L'occupation des sols (1988), uno dei testi più rappresentativi della poetica di E., e il romanzo Nous trois (1992; trad. it. 1994), peraltro non privo di allusioni alla fantascienza, si conclude la sperimentazione esplicita sui generi e assume maggiore rilievo la presenza del linguaggio dei media. È quindi il mondo della televisione a essere scandagliato nel romanzo Les grandes blondes (1995): alla spietata rappresentazione degli ambienti patinati in cui si muovono i personaggi e all'esattezza delle descrizioni della periferia francese, come pure dei paesi esotici, si mescolano stranianti intrusioni del fantastico. Il virtuosismo linguistico si unisce all'attenzione sociologica nel romanzo breve Un an (1997; trad. it. 1998), che racconta la storia di emarginazione ed esclusione sociale di una giovane disoccupata.

bibliografia

P. Lepape, Jean Echenoz, pour raconter cette époque, Paris 1990.

J.-C. Lebrun, Jean Echenoz, Monaco 1992.

M. De Lorenzo Poz, Ritratti critici di contemporanei. Jean Echenoz, in Belfagor, 1995, 297, pp. 425-33.

O. Bessard-Banquy, Le parti pris d'Echenoz, in Critique, 1996, 595, pp. 1056-73.

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