Giraudoux, Jean

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Scrittore francese (Bellac, Haute-Vienne, 1882 - Parigi 1944). Autore originale fin dal suo primo libro, Les provinciales (1909), pubblicò poi numerose opere narrative: delicati studî di psicologia femminile (L'école des indifférents, 1911; Simon le pathétique, 1918; Adorable Clio, 1929; Suzanne et le Pacifique, 1921; Églantine, 1927), romanzi di argomento politico (Siegfried et le Limousin, 1922; Bella, 1926) o capricci di un umorismo mistificatore (Juliette au pays des hommes, 1928), tutte opere immerse in un'atmosfera fantastica e fiabesca di alto tono poetico e scritte in uno stile "prezioso". Così anche in Amica America (1919), scritto dopo un viaggio negli Stati Uniti, e in Elpénor (1919), sorta di prematura autobiografia. Si dedicò poi al teatro, cui diede tra l'altro: Siegfried (1928), che pone il problema franco-tedesco in termini di valore permanente; Amphitryon 38 (1928), così intitolato perché il soggetto era stato già trattato 37 volte; Judith (1932); Intermezzo (1933); La guerre de Troie n'aura pas lieu (1935), che fu il suo maggior successo; Électre (1937); Ondine (1938); Sodome et Gomorrhe (1943). Postumi sono apparsi i drammi: L'Apollon de Bellac (1946) e La folle de Chaillot (1946). Da ricordare anche: Les cinq tentations de La Fontaine (1938) e Pleins pouvoirs (1939), lucido e poetico bilancio della Francia alla vigilia della catastrofe nella seconda guerra mondiale.

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