Reclus, Jean-Jacques-Élisée

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Geografo e uomo politico (Sainte-Foy-la-Grande, Gironda, 1830 - Torhout 1905). Figura complessa e inquieta, R. fu esiliato dalla Francia per motivi politici. Intraprese quindi lunghi viaggi in Europa e nelle Americhe, maturando grande esperienza nella descrizione dei luoghi e dei popoli che incontrava. La sua opera maggiore, Nouvelle géographie universelle, divenne punto di riferimento in Francia quale importante strumento di diffusione del sapere geografico.

Vita

Secondogenito di dodici figli di un pastore protestante, studiò dapprima, col fratello maggiore Elia, a Neu-Wied in Germania, in un collegio di Fratelli Moravi, poi nella facoltà protestante di Montauban nella Francia meridionale, infine all'università di Berlino, dove fu allievo entusiasta di Carlo Ritter. Nel 1848 a Parigi R., al pari del fratello Elia, subì l'influsso della propaganda socialista-anarchica e divenne anarchico fervente, per quanto teorico. Sopravvenuto il colpo di stato del 2 dicembre 1851, fu esiliato. Nel 1851 cominciò allora una serie di viaggi nelle Isole Britanniche e nelle Americhe, compiendo anche indagini geografiche in Colombia, dove studiò soprattutto la Sierra Nevada di Santa Marta. Amnistiato e tornato in Francia nel 1857, alternò l'attività scientifica a quella politica, legandosi a personaggi in vista del mondo anarchico, quali M. A. Bakunin e, soprattutto, P. A. Kropotkin ed entrando a far parte della Prima Internazionale. Fu anche, in quegli anni, segretario della Società geografica di Parigi. Scoppiata la guerra del 1870, si arruolò come semplice soldato; poi prese parte attiva alla rivoluzione della Comune e nella scaramuccia di Châtillon fu fatto prigioniero e nel novembre condannato alla deportazione, pena commutata poi (1872) nell'esilio, anche in seguito a un appello del Congresso geografico internazionale di Anversa. Così che dal 1872 visse in Svizzera e poi in Belgio, attendendo agli studi geografici. Negli ultimi anni insegnò nella Nuova Università di Bruxelles e nel 1898 fondò un istituto cartografico, assistito dal fratello Onésime. In Francia, terminato l'esilio, tornò più volte, ma fugacemente; visitò anche l'Italia e altri paesi d'Europa. Non abbandonò le idee anarchiche, anzi in Svizzera si legò col Kropotkin, geografo anch'esso, e per il suo giornale scrisse parecchi articoli politici.

Opere

Compose una grandiosa Nouvelle géographie universelle (19 voll., 1876-94; trad. it. 1883-1904), riccamente illustrata, il cui primo volume apparve nel 1876, e a partire da questa data ogni anno si pubblicò regolarmente un nuovo volume fino al 18° e ultimo, uscito nel 1894. L'opera è la descrizione della Terra più completa che sia stata pubblicata alla fine del sec. XIX e, per essere stata distesa da un solo autore, ha grandi pregi di armonia e di efficacia rappresentativa. Come tale resterà esempio forse unico anche in avvenire. L'elaborazione dei materiali è in talune parti manchevole, perché l'impresa superava veramente le forze di un solo uomo; ma, come strumento di diffusione della cultura geografica, esercitò una grande influenza, non solo in Francia, ma in tutti - si può dire - i paesi del mondo, anche in virtù del magnifico corredo illustrativo e cartografico. Scrisse varie altre opere nelle quali si vanno man mano precisando i suoi interessi geografico-sociali e si dà sempre più spazio alle valenze politiche delle relazioni tra uomo e ambiente. Collaboratori di R. furono i fratelli Michel-Élie (Sainte-Foy-la-Grande 1827 - Parigi 1904), etnologo, e soprattutto Onésime (Orthez 1837 - Parigi 1916), geografo. Tra le altre opere: Voyage à la Sierra Nevada de Sainte-Marthe (1861); Histoire d'un ruisseau (1869, varie trad. it.); La Terre, description des phénomènes de la vie du globe (1868-69), prima fra le sue opere geografiche generali, che gli procurò larga reputazione; Les phénomènes terrestres, les mers et les métèores (1873); Histoire d'une montagne (1880); L'anarchie (1896); L'Homme et la Terre (post., 6 voll., 1905-08); Les volcans de la Terre (incompiuta, post., 1906).

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