LEIGH, Jennifer Jason

Enciclopedia del Cinema (2003)

Leigh, Jennifer Jason

Federica De Paolis

Nome d'arte di Jennifer Leigh Morrow, attrice cinematografica statunitense, nata a Los Angeles il 5 febbraio 1962. Si è imposta a Hollywood perseguendo con coerenza e anticonformismo la scelta di lavorare nel cinema indipendente e con autori 'difficili' e di particolare spessore quali Robert Altman, Joel ed Ethan Coen, David Cronenberg, accettando di ricoprire spesso ruoli estremi di ragazza 'maledetta'. Nel 1993, insieme a tutto il cast di Short cuts (America oggi) di Altman, ha vinto la Coppa Volpi alla Mostra del cinema di Venezia. Figlia dell'attore Vic Morrow e della sceneggiatrice e attrice Barbara Turner, interpretò il suo primo film, non accreditata, all'età di nove anni, Tod eines Fremden, noto anche come Death of a stranger (1973) di Reza Badiyi e Uri Massad. Abbandonati gli studi, nel 1976 partecipò a un corso tenuto da Lee Strasberg, e due anni dopo apparve in un film televisivo prodotto dalla Walt Disney Productions, The young runaways di Russ Mayberry. Fu l'inizio di un lavoro costante per la televisione che la vide, fino al 1986, apparire spesso in episodi di note serie televisive, come Baretta. A sedici anni, divenuta membro dello Screen Actors Guild, assunse il nome d'arte con cui è divenuta famosa, ottenuto aggiungendo Jason al prenome Jennifer, in onore dell'attore Jason Robards, amico di famiglia. Dopo avere interpretato un ruolo di una certa rilevanza in Eyes of a stranger (1980; Gli occhi dello sconosciuto) di Ken Wiederhorn, ha ottenuto il primo successo cinematografico con Fast times at Ridgemont High (1982; Fuori di testa) di Amy Heckerling, nel quale è un'adolescente che tenta di perdere la verginità. È poi comparsa nel primo film statunitense di Paul Verhoeven, Flesh + blood (1985; L'amore e il sangue), ambientato in una tenebrosa e violenta Europa centrale del 16° secolo. Molto apprezzate dalla critica statunitense sono state la sua interpretazione nel tragico e duro Last exit to Brooklyn (1989; Ultima fermata Brooklyn) di Uli Edel, in cui per disegnare Tralala, una prostituta che vive tra gli emarginati del quartiere newyorkese negli anni Cinquanta, la L. si è ispirata alla Marilyn Monroe di Bus stop (1956) di Joshua Logan, e quella della bella Susie, disperata studentessa che si vende per proseguire gli studi in Miami blues (1990) di George Armitage. Nel 1992 è stata coprotagonista, assieme a Bridget Fonda, del thriller Single white female (Inserzione pericolosa) di Barbet Schroeder, in cui ha saputo rendere con estrema efficacia le turbe maniacali di una psicopatica. L'anno successivo ha ottenuto nel corale Short cuts di Altman la parte della giovane madre che lavora per una linea telefonica erotica mentre svolge le quotidiane mansioni domestiche. Ha poi lavorato in The hudsucker proxy (1994; Mister Hula Hoop) dei fratelli Coen, in cui è un'intraprendente giornalista, figura intelligentemente ricalcata su quella disegnata da Rosalind Russell in His girl Friday (1940) di Howard Hawks, ed è stata la protagonista in Mrs. Parker and the vicious circle (1994; Mrs. Parker e il circolo vizioso) di Alan Rudolph, film ispirato alla vita della scrittrice Dorothy Parker. Successivamente ha coprodotto, assieme alla madre, Georgia (1995) di Ulu Grosbard, nel quale è una frustrata giovane che vorrebbe guadagnarsi il successo seguendo le orme della sorella, cantante rock. Dopo avere interpretato il ruolo drammatico di una giornalista tormentata dal conflitto con la madre in Dolores Claiborne (1995; L'ultima eclissi) di Taylor Hackford, ed essere tornata a lavorare con Altman in Kansas City (1996), in cui è l'aggressiva Blondie, che cerca di salvare il marito rapito da un boss della malavita, la L. è stata protagonista di Washington Square (1997) di Agnieszka Holland, tratto dal romanzo omonimo di H. James, ed è apparsa in eXistenZ (1999) di Cronenberg, nel ruolo di Allegra Geller, l'inventrice del diabolico gioco di realtà virtuale che dà il titolo al film. Ha inoltre partecipato alle riprese di Eyes wide shut (1999) di Stanley Kubrick, ma tutte le sue scene sono state tagliate in postproduzione. Nel 2000 ha coprodotto e interpretato Skipped parts, un dramma familiare di Tamra Davis. L'anno successivo ha scritto, diretto e interpretato con Alan Cumming The anniversary party (Anniversary party), film indipendente, girato in digitale, che racconta tragedie familiari generazionali e si avvale della presenza di Gwyneth Paltrow e Kevin Kline. Al 2002 risale la sua partecipazione a Road to perdition (Era mio padre) di Sam Mendes, nel ruolo della moglie del protagonista, il killer Michael Sullivan, uccisa insieme al figlio in un agguato.

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