Coen, Joel

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Coen, Joel

Federico Chiacchiari

Regista cinematografico statunitense, nato a Minneapolis (Minn.) il 29 novembre 1954; rappresenta, con il fratello Ethan, sceneggiatore (nato il 21 settembre del 1957), una delle coppie più anomale e creative del cinema americano. Dopo aver girato alcuni Super 8, Joel ha frequentato la scuola di cinema della New York University dal 1972 al 1978, mentre il fratello si è laureato in filosofia alla Yale University. I fratelli C. hanno ricevuto la Palma d'oro al festival di Cannes per la regia del film Barton Fink (1991).

Joel ha esordito nella regia nel 1984 con Blood simple (Sangue facile), su sceneggiatura di Ethan, un thriller ispirato ai B-movies degli anni Cinquanta che ha avuto un inaspettato successo di pubblico. Il successivo Raising Arizona (1987; Arizona Junior), tormentata storia d'amore tra un rapinatore e una poliziotta, da un lato ha messo in luce il talento visivo dei C. nella composizione dell'immagine e nell'uso di un montaggio frenetico, dall'altro ha evidenziato la leggerezza di tono e al contempo la profondità emozionale ironica e divertente del loro cinema. Miller's crossing (1990; Crocevia della morte), se di tutti i loro film è forse il più raffinato e rispettoso del genere di riferimento (il gangster-noir degli anni Trenta-Quaranta) anche grazie a una sceneggiatura quanto mai complessa e strutturata, tuttavia non trascura i tratti stilistici dei C.: prospettive distorte, veloci piani sequenza, primi piani improvvisi, in una costruzione del 'senso' che potremmo definire 'cinema della vertigine'. Saranno proprio queste caratteristiche a indirizzarli sempre più sulla strada del grottesco e della deformazione accentuata del reale, elementi espressivi che fanno di Barton Fink (1991) il film-chiave di questa tendenza. Nel tentativo di creare atmosfere kafkiane inserite in un 'delirio visuale' che tende all'assurdo i fratelli C., in quest'opera, perdono la freschezza e l'originalità degli inizi puntando a un cinema fortemente intellettualistico, scelta che perseguiranno, sia pure con tocco più lieve, in The hudsucker proxy (1993; Mr. Hula Hop).

Con Fargo (1996) i C. sostituiscono a un cinema per lo più vertiginoso, spesso comico e a tratti superficialmente sovversivo uno stile sobrio, quasi felpato, quotidiano, eppure al tempo stesso emozionante e affascinante e ritornano nei luoghi della loro infanzia, le fredde distese innevate del Minnesota, restituendoci una storia di provincia che si pone tra il disperato e il folle, insieme a uno dei più bei personaggi di poliziotto.

The big Lebowski (1998; Il grande Lebowski) è un omaggio al noir volutamente surreale, curiosa metafora di un cinema (quello hollywoodiano) ormai del tutto chiuso su se stesso, in un corto circuito dell'immaginario che il film dei C. tende a far esplodere.

bibliografia

Joel e Ethan Coen, a cura di F. Suriano, Roma 1994; V. Buccheri, Joel e Ethan Coen, Milano 1999.

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