MOSCHEROSCH, Johann Michael

Enciclopedia Italiana (1934)

MOSCHEROSCH, Johann Michael

Rodolfo Bottacchiari

Scrittore satirico tedesco, di origine aragonese, nato a Willstädt (Alsazia) nel 1601, morto presso Worms il 4 aprile 1669. Fu dapprima pedagogo, ebbe poi pubblici impieghi e fu consigliere segreto in Hanau, a Magonza e a Cassel. Membro, con il nome "der Träumende" della Fruchtbringende Gesellschaft, sorta nel 1617 per porre un rimedio alla generale decadenza della letteratura e soprattutto allo scopo di purificare la lingua da elementi stranieri, assunse, come scrittore, il nome di Philander von Sittewald (anagramma di Willstädt).

La continua lotta in cui si compendia la vita del M. fu più l'irrefrenabile reazione d'uno spirito sdegnoso d'ogni compromesso con la propria coscienza e il proprio tempo che la conseguenza d'una necessaria difesa. Temperamento aggressivo, ebbe a sopportare le persecuzioni più feroci: fame, peste, saccheggio della propria casa. Presente allo sfacelo politico e morale della patria durante la guerra dei Trent'anni, nei proprî scritti, redatti in tedesco oppure in latino, ora attacca violentemente la fremde Thorheit, ora eleva l'inesorabile rampogna contro i vizî e l'abiezione del tempo, ora sfoga la piena della sua amarezza, conscio della vanità d'ogni sforzo per salvare la Germania.

Il nome del M. è oggi specialmente ricordato per i Wunderliche und wahrhaftige Gesichtes Philander von Sittewald (1642). Sono quattordici visioni allegorico-satiriche, scritte in prosa, e parte imitate da Los Sueños dello spagnolo Quevedo, parte originali, in cui la fiera satira contro i costumi del tempo si fonde con bizzarri elementi fantastici, pur indulgendo, rispetto allo stile, ai difetti degli scrittori dell'epoca. Le Visioni rappresentano una vera e propria evoluzione e formazione del carattere di Filandro, causate dalla doppia esperienza che egli fa prima sugli altri, la cui vita è osservata in un mondo di sogno, poi su sé stesso, messo a contatto con la dura realtà; ed è soprattutto questa seconda esperienza quella che serve a elevare la coscienza morale dell'eroe e a dargli diritto di sferzare i difetti altrui.

Cosicché, mentre Los Sueños sono soltanto una rassegna dei vizî del tempo sotto la quale l'autore nasconde un chiaro insegnamento educativo, le Visioni assumono anche il valore d'un'affermazione di coscienza e di volontà morale. Filandro, gettato nella vita piena d'insidie e di infamie (Soldatenleben) diventa un briccone, come, dopo di Iui, Simplicio, travolti entrambi dallo stesso turbine della guerra; ma la sentenza del Reformationsrat, assolvendolo, riconosce la rettitudine dell'eroe e sanziona il suo diritto di farsi giudice degli altri. Tuttavia il trionfo di Filandro, che vuole essere quello dello stesso M., si risolve, per la sua infecondità, nell'amara tristezza che trabocca dalle pagine della Insomnis cura parentum, in cui il M., disperando della giustizia e della bontà degli uomini, affida la propria famiglia alla misericordia di Dio. È la resa delle armi di questo lottatore, la quale prelude alla fuga dal mondo dell'eroe del Grimmelshausen. Un altro scritto del M., Patientia, fu scoperto in ms. nel 1897 nella biblioteca di Amburgo.

Ediz.: Una scelta delle opere del M. fu curata da W. Dittmar, Berlino 1830; un'altra curata da F. Bobertag è nel vol. XXXII della Kürschners Deutsche Nationalliteratur, 1884; L. Pariser ristampò Insomnis cura parentum, Halle 1893; lo stesso curò la 1ª ed. di Patientia, Monaco 1897.

Bibl.: M. Nickels, M. als Pädagog, Lipsia 1883; J. Wirth, M.s Gesichte, Erlangen 1888; L. Pariser, Beiträge zu einer Biographie von M., Monaco 1891; A. Hauffen, Zu den Quellen der Gesichte Phil. v. Sittewald, in Euphorion, 1901; per altre notizie bibliografiche: F. Sternberg, Grimmelshausen u. die deutsche satirisch-politische Literatur seiner Zeit, Trieste 1913; R. Bottacchiari, Grimmelshausen, Torino 1920; quest'ultimo soprattutto per i rapporti fra le Visioni e il Simplicissimus; A. Berchtold, Kritisches Verzeichnis der Schriften M.s, Monaco 1922.