Brahms, Johannes

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Musicista (Amburgo 1833 - Vienna 1897). Studiò prima con suo padre, contrabbassista, poi con O. Cossel e E. Marxsen. Nel 1853 conobbe J. Joachim e F. Liszt, quindi R. Schumann, che, ammirato, lo presentò sulla Zeitschrift für Musik come il successore di Beethoven. Pianista e compositore, ormai maturo, B. a Lipsia diede concerti, pubblicò le prime musiche, e fu intanto nominato direttore di musica alla corte di Detmold, che lasciò dopo pochi anni. Viaggiò allora in Germania e in Svizzera; recatosi poi (1862) a Vienna, poco dopo (1863) fu nominato direttore della Singakademie, ma un anno dopo riprese i suoi viaggi (1864-1868) e percorse Svizzera e Germania, pur continuando a comporre musiche, tra le quali il Requiem tedesco (eseguito parzialmente a Vienna, 1867, e per intero a Brema, 1868). Nel 1868 ritornò definitivamente a Vienna e vi diresse (1872-75) i concerti dei Musikfreunde. Da allora, la sua vita fu caratterizzata da una serena operosità, cui l'amicizia di molti eletti artisti e l'ammirazione del pubblico colto diedero un confortante appoggio. Il suo sviluppo artistico fu lento e continuo. La sua attività creativa fu contrassegnata da un costante impegno culturale, da una profonda meditazione, da una meticolosa accuratezza. n B. può essere considerato come il maggiore esponente della musica strumentale e (insieme con il suo avversario H. Wolf) del Lied in Germania nella seconda metà del sec. 19º. Di fronte al movimento dei Neudeutscher seguaci di R. Wagner e di F. Liszt, il B. continua, a suo modo, la tradizione nazionale del Settecento-primo Ottocento, seguendone le tracce nelle forme (corale, fuga, variazione, sonata, Lied strofico, ecc.) e nel procedimento dell'elaborazione tematica. Lontano dal teatro, il B. è alieno anche dal semplice ricordo dello stile e del gesto teatrale. La sua arte è tutta raccolta nel pensiero e nel sentimento più intimo. L'austera grandiosità delle sue solide costruzioni sinfoniche è pervasa di commozione: le idee tematiche aspirano a un canto soffuso di intima dolcezza. Il secondo romanticismo musicale tedesco, "titanico" in R. Wagner, è ricco d'intimità in B. Nella sua opera il culto della forma classica convive con i fermenti romantici, la severità della concezione compositiva si mescola singolarmente con un certo gusto bonario per i tratti della musica popolare viennese e ungherese, l'ampiezza delle frasi melodiche s'inserisce in un discorso musicale ricco di sottili relazioni e sfumature, che richiede da parte dell'ascoltatore un'attenzione continua e un intenso lavoro di collaborazione intellettuale. Figura essenzialmente moderna, pur nell'uso di mezzi musicali ritenuti a suo tempo "antiquati" dagl'innovatori della tendenza wagneriana, B. si muove per lo più in un mondo poetico non concepito come drammatica contrapposizione di elementi contrastanti, ma come tessuto ininterrotto di motivi fra loro gradatamente connessi e adombrati in una visione intimamente nostalgica, tipica del periodo del tardo romanticismo e preannunciatrice di atteggiamenti che si ritrovano nell'arte successiva. Tra le sue opere orchestrali sono due concerti per pianoforte e orchestra, un concerto per violino, un doppio concerto per violino e violoncello e orchestra, le Variazioni sopra un tema di Haydn, quattro sinfonie (generalmente considerate le più importanti sinfonie postbeethoveniane), la Akademische Festouvertüre e la Tragische Ouvertüre. Numerosa la sua produzione vocale-orchestrale (Requiem tedesco per soli, coro e orchestra, Rapsodia per contralto, coro maschile e orchestra, Nenia per coro e orchestra), da camera (sestetti, quintetti, quartetti, trii; sonate per pianoforte e violoncello, per piano e violino e per piano solo, per clarinetto e viola; Lieder, ballate, romanze, danze ungheresi, ecc.).

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