Flaxman, John

Enciclopedia Dantesca (1970)

Flaxman, John

Marta Ancona

Scultore e disegnatore inglese (York 1755-Londra 1826). Durante il suo soggiorno in Italia (1787-1794) iniziò, su commissione di Mr. Hope, i disegni per la Commedia, lavoro che lo tenne occupato fino al 1797.

Agl'interessi neoclassici del F. per D. non sono estranei molti dei principali motivi ispiratori del ‛ Gothic revival '. Tali motivi, sorti dall'insofferenza degli artisti della fine del '700 per l'arte del passato e in particolare per l'ultimo barocco, non furono tuttavia convogliati in una medesima direzione. Nacquero così due correnti principali (una che si volse all'arte greca come all'arte ‛ eterna '; una che viceversa s'ispirò all'arte del ‛ sublime ' Michelangelo); tra queste notevoli furono le interferenze, com'è facile trovare in F. e Blake, che ne furono i principali esponenti. Nei disegni del F. per la Commedia infatti si ha frequente prova delle influenze che il suo neoclassicismo subì dalla poetica del ‛ sublime '; come d'altra parte Blake (v.) nelle visionarie incandescenti immagini che disegnò e incise per D. tenne presenti le ricerche formali sulla linea-silhouette di Flaxman.

L'interesse che il F. portò all'arte greca e alla pittura vascolare in particolare (ma durante la lunga permanenza in Italia s'interessò anche all'arte medievale e al Rinascimento), pur basandosi sulla sua atemporalità, così come atemporale era il ‛ sublime ' di Michelangelo, si fondava tuttavia essenzialmente sulle qualità formali di quell'arte, da lui rivissute come ‛ raffinate ', e sul suo modo di rappresentazione del sentimento, mai pienamente espresso. Se nei disegni eseguiti per Omero, Esiodo ed Eschilo prevalgono questi ultimi motivi, così non fu per la Commedia per la quale il F. trovò necessario il prevalere del ‛ sublime '. Ma questo mal si adattava alla raffinatezza formale della sua arte. Pur senza condividere il giudizio totalmente negativo di W.G. Constable, è certo che la particolare natura degl'interessi del F. non gli permise d'illustrare D. adeguatamente: i suoi disegni, diversamente dal Blake, non ricreano l'atmosfera del poema dantesco, ma si contraggono in mere descrizioni di pochi versi spesso retoriche e oleografiche, e il più delle volte incapaci di restituire la ricchezza concettuale delle immagini di D., particolarmente per quelle del Paradiso. Solo il Purgatorio; grazie alla particolare atmosfera, permette al F. di raggiungere i risultati migliori. La sua illustrazione della Commedia ebbe tuttavia grande successo e diffusione soprattutto in Italia, Francia e Inghilterra.

Bibl. - Oeuvre de F. - Recueil de ses compositions gravées par Réveil, avec analyse de la D.C. du D. et notice sur F. - Sujets divers, Parigi 1847; W.G. Constable, J.F. (1755-1826), Londra 1927; D. Irwin, F.: Italian journals and correspondence, in " The Burlington Magazine " CI (1959) 212-217; ID, Reviving interest in J.F., in " The Connoisseur " CXLIV (1959) 104-105.

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