Milton, John

Enciclopedia Dantesca (1970)

Milton, John

Eric R. Vincent

Il grande poeta inglese (Londra 1608 - ivi 1674) nel periodo 1637-39 viaggiò all'estero, principalmente in Italia dove strinse amicizia con alcuni letterati, tra cui il dantista fiorentino Benedetto Buonmattei, e si perfezionò nella lingua italiana della quale aveva già una buona conoscenza, come testimoniato da un gruppo di canzoni e sonetti italiani " linguisticamente... quasi ineccepibili " (Baldi), che soggiacciono all'influenza petrarchesca. Per la principale influenza dantesca bisogna prendere in considerazione non soltanto il Paradise Lost, ma anche le poesie precedenti (ad es. il Lycidas, del 1637). Mancano naturalmente in Paradise Lost, un poema protestante, ‛ the milder shades of Purgatory ', come le definisce il M. nel sonetto dove fa menzione di D., To Mr H. Lawes.

A prima vista, a onta dei molti episodi e brani chiaramente danteschi, lo stile e la struttura della Commedia e del poema del M. sono così diversi che si potrebbe considerare l'influenza di D. soltanto parziale, ma uno studio più profondo rivela quanto in realtà l'Inglese deve al suo predecessore. L'Inferno del M. in generale segue quello di D.: i fiumi, la città murata, le pene del fuoco, del ghiaccio, del puzzo, ecc., le caratteristiche grottesche dei diavoli e guardiani; e così è accettata dal M. la divisione fra i peccati secondo la forza o la frode. Il Satana del M. è del tutto diverso da quello di D., ma è possibile paragonare Satan con l'Ulisse dantesco. La precisa geografia di D. però manca, e il M., non fingendosi un viaggiatore nel mondo dell'aldilà, si permette descrizioni molto più generali e retoriche.

L'Eden del M. deve assai al Paradiso terrestre di D., e il Paradiso di ambedue i poeti viene descritto in termini di luce, canto, danze, visione e gioia. Nel Paradise Lost manca un Virgilio e una Beatrice, ma la parte di guida e precettore è svolta dall'angelo Raphael. In conclusione si può dire che siccome il poeta cattolico e quello protestante perseguono la stessa finalità morale, cioè quella d'insegnare agli uomini come vivere meglio come individui e cittadini e finalmente salvare l'anima seguendo precetti cristiani, era inevitabile che la Commedia fosse una fonte d'idee e metodi della massima importanza per il poeta inglese.

Bibl. -C. C. Tarelli, M. and D., in " The Pilot " marzo 1901; E. Allodoli, G.M. e l'Italia, Prato 1907; A. Austin, M. and D., in " Quarterly Review " 1909; C.L. Barnes, Parallels in D. and M., in " Manchester Quarterly " 1917; C.H. Herford, D. and M., in " Bulletin of the John Rylands Library ", Manchester 1924; K. McKenzie, Echoes of D. in Milton's Lycidas, in " Italica " XX (1943); W.P. Friederich, Dante's Fame Abroad 1350-1850, Roma 1950, 201-210; E.T. Prince, The Italian Element in Milton's Verse, Oxford 1953; S. Baldi, Poesie italiane di Milton, in " Studi Secenteschi " VII (1966); I. Samuel, D. and M., Ithaca N.Y. 1966.

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