SARGENT, John Singer

Enciclopedia Italiana (1936)

SARGENT, John Singer

Delphine Fitz Darby

Pittore americano, nato il 12 gennaio 1856 a Firenze, morto il 15 aprile 1925 a Londra. Iniziati gli studî artistici a Roma con un pittore tedesco-americano, Carlo Welsch, li continuò all'Accademia delle belle arti di Firenze.

Nel 1874 dopo un breve soggiorno a Venezia, si recò a Parigi, e quivi s'iscrisse alla Scuola delle belle arti ed entrò nello studio di Garolus-Duran (v.).

Dedicatosi allo studio di Franz Hals e Velázquez, il S. dal primo apprese molti segreti tecnici della pittura ad olio e specialmente il criterio di apprezzamento dei valori pittorici, mentre il tirocinio con Velázquez sviluppò la sua tecnica facile e la sua calma maniera. Nel 1876 fece il suo primo viaggio negli Stati Uniti. L'inverno seguente a Parigi dipinse Gitana e Prova al circo d'Inverno. Nel 1877 esordì al Salone d'inverno con un ritratto di Miss Watts. L'anno 1879 fu produttivo e ricco di avvenimenti. Dopo aver ottenuto un successo popolare con i dipinti Tra gli ulivi, Capri e il ritratto dì Carolus-Duran, il S. dipinse I giardini del Lussemburgo al crepuscolo, Nei giardini del Lussemburgo e il ritratto di Robert de Civrieux. Egli fece poi il suo secondo viaggio in Spagna, spingendosi sino al Marocco. Il quadro più noto di questo periodo è El Jaleo (Fenway Court a Boston). Dopo un viaggio compiuto in Olanda nel 1880 l'influsso di Franz Hals divenne elemento integrante dello stile di Sargent. Sono di questo periodo anche I bambini di E. D. Boit (1883), ora al Museo di Boston, e il ritratto della signora Gautreau "Madame X" (1884), ora al Metropolitan Museum di New York, che nonostante qualche acerba critica fu sempre prediletto dall'autore. Per un momento poté sembrare che gl'influssi d'Ingres, dei primitivi italiani, dei giapponesi, stessero per modificare lo stile del S. Ma il successo del ritratto della signora Henry White, esposto alla Royal Academy nel 1884, lo chiamò da una Parigi malevola a una Londra piena di aspettativa (1885) e ispirò quel genere d'espressione artistica, che egli avrebbe poi sempre seguito.

Le opere di questi primi anni a Londra comprendono il ritratto dei bambini Vickers, Garofano, Giglio, Giglio Rosa, e il ritratto di R. L. Stevenson (proprietà della signora Payne Whitney). Il S non si acclimò facilmente in Inghilterra: eseguì pochi paesaggi inglesi veramente belli e, per quanto ammirasse molto Rossetti, il suo temperamento non gli permise di subire l'influsso dei preraffaelliti. Proprio quando cominciava ad avere un ambiente favorevole in Inghilterra, fu chiamato in America per dipingervi il ritratto della signora Marquand. Passò l'inverno 1887-1888 a Boston e quivi al St Botolph Club tenne la prima esposizione americana delle sue opere. Nel 1889 tornò in Inghilterra e per breve tempo, sotto l'influsso di Monet, tentò l'impressionismo.

Nel 1890 il S. incominciò a provarsi nella decorazione murale col letterario e astruso Fregio dei Profeti e col Dogma della Redenzione e con una lunetta nella Biblioteca pubblica di Boston (1890-1916); eseguì poi i convenzionali pannelli per il Museum of Fine Arts di Boston (1921-1922), infine i due pannelli decorativi in ricordo degli studenti della Harvard University che combatterono nella guerra, per la Widener Memorial Library di Cambridge nel Massachusetts (1922).

Durante tutti questi anni il S. visse in Inghilterra, ma viaggiò sempre molto dall'America a Parigi, a Venezia, e al Cairo, ad Atene, a Costantinopoli, per prepararsi ai lavori di Boston.

I numerosissimi ritratti ad olio eseguiti da S. nella sua maturità sono molto disuguali. Con poche eccezioni gli atteggiamenti delle donne sono artificiosi, e quelli degli uomini senza dignità; ed anche i migliori ritratti sono privi di serietà e di penetrazione psicologica. La sveltezza prodigiosa, la facilità nel rendere la rassomiglianza, l'ostentazione di particolari mondani e la tecnica facile conquistarono l'applauso di un pubblico che non aveva molto spirito critico.

Dopo il 1900 il S. aveva cominciato a dipingere sempre meno ritratti e più studi dal vero (interni, architetture e paesaggi italiani e spagnoli, visioni delle Montagne rocciose, beduini e zingare), i quali rendono l'aspetto della realtà con fedeltà sorprendente. Ma soprattutto nell'acquerello (Collezione nel Brooklyn Museum), a cui il S. si dedicò dopo il 1910, egli sembrò ritrovare l'energia e la sincerità dei suoi primi anni.

Gli schizzi dì guerra eseguiti nel 1918 aggiunsero ben poco alla sua fama.

Le sue opere si trovano in tutte le gallerie importanti del mondo e la Francia, il Belgio, la Germania, l'Italia, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna gli hanno reso onore.

Bibl.: A. C. Meynell, The Work of J. S. S., New York 1903; T. M. Wood, S., Londra 1909; N. Pousette-Dart, J. S. S., New York 1924; W. H. Downes, J. S. S., Boston 1925; E. Charteris, J. S., New York 1925; Museum of Fine Arts, Boston, Memorial Exhibition, Boston 1925; Metropolitan Museum of Art, Memorial Exhibition, New York 1926; E. H. Blashfield, Commemorative tribute, ivi 1927; C. H. Caffin, The Story of American Painting, ivi 1927; S. Isham, The History of American Painting, 2ª ed., ivi 1927; J. B. Manson e Mrs. Meynell, New Yord of J. S., Londra 1927; F. J. Mather Jr., C. R. Morey e W. J. Henderson, The Amer. Spirit in Art, New Haven 1927; S. La Follette, in Art in America, New York 1929, pp. 217-221, 336; M. Hardie, J. S. S., ivi 1930; Thieme-Becker, Künstler lexikon, XXIX, Lipsia 1935 (con bibl.).

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