Videla, Jorge Rafael

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Generale e uomo politico argentino (Mercedes, Buenos Aires, 1925 - Buenos Aires 2013). Ufficiale di carriera, capo di stato maggiore dell'esercito (1973-75) e quindi (1975-78) comandante in capo delle forze armate, nel 1976 guidò il colpo di stato militare che depose M. E. Martínez (Isabelita de Perón). Divenuto presidente dell'Argentina, nel marzo 1981 fu sostituito dal gen. R. E. Viola. Processato insieme agli altri 8 membri delle tre giunte militari al potere dal 1976 al 1982 per i crimini commessi dalle Forze armate in quegli anni, nel dic. 1985 fu condannato all'ergastolo, ma venne amnistiato nel dic. 1990. Nuovamente arrestato nel giugno 1998 nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria sulle adozioni illegali di bambini nati da donne detenute durante il periodo della dittatura (1976-83), negli anni successivi V. ricevette altri mandati di cattura internazionali, da parte della Svizzera e della Spagna, in relazione ai casi di desaparecidos. Nel luglio 2001 contro V. fu spiccato un nuovo mandato di arresto per il suo ruolo nell'organizzazione illecita nota come Piano Condor che associava i governi dittatoriali di diversi paesi dell'America Latina nella ricerca e nell'eliminazione fisica degli oppositori. Nel 2007 la Corte penale federale ha dichiarato incostituzionale la grazia concessa nel 1990, convalidando le condanne già emesse, cui si sono aggiunte nel 2010 quella a un altro ergastolo per la morte di numerosi detenuti e, nel luglio 2012, quella alla pena di cinquanta anni per rapimento e sottrazione di identità perpetrati ai danni di figli di desaparecidos.

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