MINDSZENTY, József

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

MINDSZENTY, József


Cardinale, primate d'Ungheria; nato da umile famiglia dell'Ungheria sud-occidentale, a Csehimindszenty (comitato Zala) il 29 marzo 1892, fu ordinato sacerdote a Szombathely il 12 giugno 1915. Nominato parroco di Zalaegerszeg, rimase in questa sede, dove si segnalò come tenace organizzatore di imprese tipografiche ed editoriali e di istituzioni culturali cattoliche, fino al 3 marzo 1944, quando venne nominato vescovo di Veszprém. Dall'autunno 1944 alla liberazione dell'Ungheria, subì la prigionia per il suo atteggiamento antinazista e antirazzista.

Dopo la morte del cardinale Serédi fu nominato arcivescovo di Strigonia (Esztergom) il 2 ottobre 1945 e il 18 febbraio 1946 elevato alla dignità cardinalizia. Fermo oppositore degli sviluppi da lui giudicati anticristiani della politica ungherese dal 1946 in poi, e particolarmente tenace assertore di libertà nella politica scolastica, il 27 dicembre 1948 fu arrestato sotto l'imputazione di tradimento, di complotto mirante ad abbattere la repubblica comunista ungherese, e di traffico di valuta estera, e l'8 febbraio 1949 condannato all'ergastolo. La S. Congregazione del Concilio ha dichiarato incorsi nella scomunica i colpevoli dell'arresto. Il M. è autore di varie pubblicazioni, tra le quali Az édesanya (La madre), in tre volumi. Anche le sue prediche dal 1945 al 1947 (Igazsàg és szeretet, Verità e carità) sono state raccolte in volume nel 1948.

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