Benda, Julien

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Filosofo francese (Parigi 1867 - Fontenay-aux-Roses 1956). Ha avversato ogni forma di misticismo, intuizionismo, romanticismo, sia nel campo della filosofia (Le bergsonisme, 1912), sia nel campo della letteratura e dell'arte (Belphegor, 1918; La France Byzantine, 1945). Posizione che si ritrova nei romanzi del B., L'ordination (1912) e Les amorandes (1922). Lo stesso culto per l'intelletto puro lo ha condotto a polemizzare contro i "chierici" (quelli la cui attività, per essenza, non persegue fini pratici: artisti, scienziati, filosofi) che tradirebbero la loro vocazione per le ricerche spirituali disinteressate, la loro religione della verità pura, partecipando alle passioni politiche e sociali (La trahison des clercs, 1927, trad. it. 1976). In La grande épreuve des démocraties (1942) il B. difende la democrazia come conquista continua dell'uomo civile.

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