KANGCHENJUNGA

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

KANGCHENJUNGA (o Kangchendzönga)

Manfredo Vanni

Gigantesco massiccio montuoso situato presso la frontiera fra il Nepal e il Sikkim nel sistema dell'Himalaya. È il terzo degli ottomila; la sua altitudine è variamente riportata: 8579 m. s. m. e 8603 m. s. m., quota più largamente accettata. Vi si distinguono cinque cime allineate da Est ad Ovest: Cima orientale, 7730 m. s. m.; Cima Meridionale, 8476 m. s. m.; Cima principale, 8603 m. s. m.; Cima Occidentale, 8500 m. s. m.; Kangbachen Peak, 7902 m. s. m. La sommità del K. è centro e punto culminante di una grande croce, che fiancheggia a Sud la catena principale dell'Himalaya. Tra i bracci della croce si sviluppano grandiose pareti, che dominano rispettivamente: a Nord-Est il ghiacciaio di Zemù; a Nord-ovest il ghiacciaio del Kanchenjunga: a Sud-Est il ghiacciaio di Talung; a Sud-Ovest il ghiacciaio di Yalung.

La piramide terminale si innalza isolata fra le minori vette circostanti; tale struttura confermerebbe l'ipotesi (G. O. Dyhrenfurth) che non si tratti di una emergenza anticlinale o dell'effetto di una erosione, ma piuttosto di un sollevamento geologico in senso interno, a mezzo di fratture circolari decorrenti; sollevamento prodottosi in epoca postdiluviale. La struttura geolitologica del K. sarebbe assai complessa: un ammasso prevalentemente costituito da uno gneiss di granito di tinta chiara apparentemente di debole struttura schistosa. Si può distinguere chiaramente l'ortoclasio (feldspato) compresso, che si è fatto un letto in una matrice rigata e piegata (sostanzialmente di quarzo, plagioclasî, biotite); si notano intrusioni di pegmatite. Da lontano la roccia appare come un sedimento normale; mentre prevale l'ipotesi che si tratti di intrusioni e di iniezioni supplementari di magma granitico in più antichi sedimenti di gneiss e di scisti cristallini.

La prima spedizione alpinistica, svizzera, risale al 1905; ne seguirono molte altre, fra le quali più importanti quelle tedesche dirette da Paul Bauer (1929) e da G. O. Dyhrenfurth (1930) e di nuovo da P. Bauer (1931); nel 1949 una spedizione svizzera guidata da R. Ditter e da W. Dunant operava nel ghiacciaio del K. raggiungendo (6 giugno) la Pyramid (circa 7.100 m. s. m.). Ma solo il 25 maggio 1955 G. C. Band e J. Brown e il giorno seguente N. Hardie e R. A. Streather, membri della spedizione britannica diretta da Ch. Evans, raggiunsero la vetta (in omaggio ai sentimenti religiosi degli abitanti del Sikkim che ritengono la vetta dimora degli dei si fermarono a m 1,50 da essa).

Bibl.: Ch. Evans, Kangchenjunga, in Die Alpen, Les Alpes del Club Alpino Svizzero, 1957, n. 1 (trad. dall'American Alpine Journal); v. anche bibl. di himalaya, in questa Appendice.

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