BRUGMANN, Karl

Enciclopedia Italiana (1930)

BRUGMANN, Karl

Giacomo Devoto

Glottologo tedesco, nato a Wiesbaden il 16 marzo 1849, morto a Lipsia il 25 giugno 1919. Fu professore di glottologia indoeuropea nell'università di Lipsia dal 1882 alla morte, salvo un breve periodo passato a Friburgo nel Baden (1881-87). Temperamento sistematico e organizzatore, impersonò la terza fase della glottologia indoeuropea (dopo quelle di Bopp e di Schleicher) in Germania e anche fuori, come capo di una scuola numerosa, a cui appartengono in tutto o in parte i tedeschi Streitberg, Hirt, Sommer, Walde, l'americano Buck, gl'italiani Ciardi-Duprè e Ribezzo, e come autore della Griechische Grammatik (1ª ed., 1885, 5ª in preparazione a cura di E. Schwyzer) e del celebre Grundriss der vergleichenden Grammatik der indogermanischen Sprachen, pubblicato nella 1ª edizione (Strasburgo 1886-1900) in collaborazione con B. Delbrück, nella 2ª (Strasburgo 1897-1916) da solo.

Studente di filologia classica a Halle e poi a Lipsia, solo attraverso Giorgio Curtius si avvicinò alla linguistica, e non a quella più moderna. Laureato nel 1870, insegnante ginnasiale, condirettore della rivista del maestro, rimane fino al 1876 una personalità secondaria. Un gruppo di giovani faceva capo invece ad August Leskien, professore a Lipsia dal 1870, che esponeva nelle sue lezioni la dottrina della costanza delle leggi fonetiche: Paul, Osthoff, Hübschmann, Verner. Queste nuove correnti d'idee cominciarono ad agire inconsciamente sul B., il quale nel 1876 pubblicò l'articolo capitale "la nasale sonante nella lingua indoeuropea originaria". La tesi dell'esistenza di un suono nasale con valore di vocale (press'a poco come il tedesco geben, pronunciato gebṇ) poteva esser sostenuta solo da chi credeva nelle leggi fonetiche costanti; e serviva a sua volta a spiegare una serie di fatti ancora oscuri. Ma essa provocò la rottura col Curtius. La netta esposizione del contrasto tardò ancora due anni; nel '78 il B. fondava insieme con l'Osthoff le Morphologische Untersuchungen ed esponeva nell'introduzione (scritta da lui, per quanto firmata anche dall'Osthoff) i principî della nuova scuola. Nella parte generale si affermava la necessità d'una maggiore attenzione per le forme attestate del linguaggio (letterarie e dialettali) piuttosto che per la ricostruzione delle fasi preistoriche; maggiore considerazione dell'individuo in sostituzione della "lingua", che, come unità vivente, non ha ragion d'essere e per la quale non si possono concepire rapporti astratti di maggiore o minor perfezione. Nella parte speciale i due cardini sono la costanza delle leggi fonetiche e la forza dell'analogia. Le nuove dottrine, criticate principalmente in Germania dal Curtius e in Italia dall'Ascoli, sono esposte negli scritti di B. Delbrück, Einleitung in die Sprachforschung (1880; 6ª ed., 1919; trad. ital. di P. Merlo, 1881), di H. Paul, Prinzipien der Sprachgeschichte (1880; 5ª ed., 1920) e dello stesso B., Zum heutigen Stand der Sprachwissenschaft (1885). Intorno a questo tempo il consenso divenne quasi unanime; ma il B. non aveva ancora raggiunto quella posizione rappresentativa che gli venne soltanto dall'applicazione sistematica delle teorie. Nel 1885 uscì la Griechische Grammatik, che si distingue per la larga parte data alla comparazione - non alla ricostruzione - e alla sintassi. Di questo studio, fondato da B. Delbrück (v.), il B. fu cultore appassionato - e non abbastanza apprezzato - sino alla fine. L'anno successivo uscì il primo volume (fonetica) del Grundriss,' destinato a sostituire l'antiquato Compendium dello Schleicher, e seguito nel 1892 dalla morfologia. Invece della ricostruzione della lingua comune, la preoccupazione del B. è la raccolta e il confronto di tutto il materiale noto delle singole lingue: fin dalla 1ª edizione il Grundriss era già il codice delle conoscenze linguistiche nel dominio indoeuropeo. Nell'ultimo decennio del sec. XIX la scuola di Lipsia giunge all'apogeo, oltre che col Grundriss, con le prime affermazioni dei discepoli del B. e con la diffusione della rivista Indogermanische Forschungen (fondata nel 1891). Prima ancora che uscisse l'ultimo volume della sintassi di B. Delbrück (1900), si rendeva necessaria una seconda edizione della fonetica, che usciva nel 1897, rifatta completamente, con una forte accentuazione del carattere storico e filologico, con l'esclusione quasi completa delle forme ricostruite. Seguiva nel 1906 la formazione del nome, nel 1913 la flessione e sintassi del nome, nel 1916 la flessione e sintassi del verbo. Non è mai uscita la seconda edizione della sintassi della frase. Un riassunto del Grundriss (Kurze vergleichende Grammatik) è uscito nel 1902-04 (traduzione francese, Parigi 1905).

Tutta la produzione monografica del B. si riferisce ai lavori per il Grundriss; l'etimologia non lo attrasse mai; lo studio di gruppi di significati è rappresentato dai lavori sulle espressioni del concetto di totalità (1894), sui dimostrativi (1904), sui numerali collettivi e distributivi (1907). Un dominio speciale da lui preferito è stato quello dell'osco-umbro: egli lasciò numerose monografie, e dalla sua scuola uscirono i migliori conoscitori di quei dialetti, R. v. Planta, Buck, Ribezzo. Di ravvivato interesse per le questioni psicologiche - cui ha molto contribuito l'opera del Wundt - è prova, insieme con altri, l'ultimo scritto: Verschiedenheiten der Satzgestaltung nach Massgabe der seelischen Grundfunktionen (1918).

I principî banditi nel 1878 non furono col tempo integralmente applicati dal B. e dalla sua scuola: l'irrigidimento del concetto delle leggi fonetiche attenuò progressivamente il senso storico, favorì nuove speculazioni ricostruttrici: il modello del Grundriss favorì le tendenze sistematizzanti. All'antica unanimità anche in Germania succedette una nuova differenziazione di scuole, prima fra tutte quella rigorosamente filologica di J. Schmidt. Fra le odierne teorie contrastanti sulla natura sociale o individuale del linguaggio i superstiti della scuola di Lipsia sono muti. La personalità del B. rimane come quella che ha iniziato e chiuso un intero periodo.

Bibl.: Streitberg, Berichte über die Verhandlungen der sächsischen Akademie, LXXIII (1921), ii, pp. 25-40.

TAG

Filologia classica

Scuola di lipsia

August leskien

Glottologia

Indoeuropeo