Basedow, Karl von

Dizionario di Medicina (2010)

Basedow, Karl von

Francesco Romanelli
Giorgio Fattorini

Medico tedesco (Dessau 1799- Merseburg 1854). Fu medico a Merseburg e descrisse nel 1840 la malattia che da lui prese nome, ma che già era stata studiata da G. Flaiani (1800) e R. J. Graves (1835).

Morbo di Basedow

Conosciuto anche come morbo di Graves-Flaiani, il morbo di B. corrisponde al gozzo tossico diffuso, ossia a un ingrandimento diffuso della tiroide associato a iperfunzione ghiandolare, che conduce a un’accelerazione del metabolismo a livello della maggior parte degli organi. La sintomatologia è variabile e si modifica in base all’età, al sesso e alle eventuali patologie pre-esistenti: il gozzo tossico diffuso può associarsi a un’oftalmopatia tipica, detta basedowiana, e raramente a dermopatia. Alla base di tale patologia vi è un disordine autoimmune, legato alla presenza di autoanticorpi diretti contro il recettore della tireotropina TSH (Thyroid Stimulating Hormone), localizzato sulla superficie delle cellule follicolari tiroidee, le quali vengono in tal modo iperstimolate: ciò comporta un incremento nella captazione di iodio e nella produzione e nel rilascio di ormone tiroideo che determinano un aumento volumetrico dell’intera ghiandola. Non infrequente risulta il riscontro, nello stesso soggetto, di altre patologie autoimmuni associate al morbo di B., quali, per es., la tiroidite di Hashimoto. Il gozzo tossico diffuso rappresenta la più comune causa di ipertiroidismo spontaneo, con maggior prevalenza nel sesso femminile rispetto al maschile.

Quadro clinico

La storia naturale è caratterizzata da un decorso solitamente benigno; la mortalità è rara e dovuta sostanzialmente a complicanze cardiovascolari (insufficienza cardiaca, aritmie, infarto miocardico). La cosiddetta tempesta tiroidea, benché rara, rappresenta un’emergenza endocrina potenzialmente fatale, legata a disidratazione, ipertermia e insufficienza d’organo. I sintomi, spesso a elevata componente adrenergica, possono confondere e far propendere per un disturbo d’ansia, ritardando quindi la corretta diagnosi. Fanno parte del quadro clinico: ipertermia, perdita di peso, aumento dell’appetito, intolleranza al caldo, sudorazione, debolezza muscolare, osteoporosi, palpitazioni, tremori, labilità emotiva, diarrea, insonnia. A livello oftalmico si ha lacrimazione, dolore oculare, diplopia (visione doppia), protrusione dei globi oculari (il caratteristico esoftalmo) e, raramente, perdita del visus.

Diagnosi

La diagnosi di ipertiroidismo non offre solitamente particolari difficoltà, basandosi su un’attenta valutazione anamnestica e clinica e sull’esecuzione di esami atti a valutare la funzionalità e la morfologia tiroidea (dosaggio plasmatico del TSH, delle frazioni libere degli ormoni tiroidei FT3 e FT4 e degli autoanticorpi antirecettore per il TSH, scintigrafia con curva di captazione al radioiodio, ecocolordoppler tiroideo).

Terapia

La terapia del morbo di B. può essere medica, mediante l’uso, per tempi limitati, di tireostatici (metimazolo e propiltiouracile), radioablativa, mediante la somministrazione di iodio radiomarcato ad alte dosi, o chirurgica (tiroidectomia); l’eventuale oftalmopatia associata, qualora non regredisca in seguito al trattamento della patologia tiroidea, può richiedere una somministrazione protratta o a cicli di cortisonici ed eventualmente un intervento chirurgico correttivo.

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