Ramler, Karl Wilhelm

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Poeta tedesco (Kolberg 1725 - Berlino 1798). Studiò all'università di Halle, ma visse poi quasi sempre a Berlino, dapprima precettore privato, poi (dal 1748) professore di logica e retorica all'Accademia dei cadetti, da ultimo (dal 1786) membro dell'Accademia delle scienze e (dal 1790 fino alla morte) direttore del teatro nazionale. Ammiratore di Orazio, e perciò generosamente ribattezzato l'"Orazio tedesco", ne seppe riprendere le forme assai più che lo spirito. Tradusse, oltre a Orazio (1769), anche Marziale (1787) e Catullo (1793), rielaborò in esametri composizioni poetiche di altri autori tedeschi, fra cui Gessner (1787), raccolse e coordinò stilisticamente composizioni antecedenti già più o meno note (fra le sue antologie, Lieder der Deutschen, 1766, integrati poi con Lyrische Blumenlese, 2 voll., 1774-78, e Fabellese, 3 voll., 1783-90). Per questa sua operosità, più che per la sua produzione originale (riunita postuma in Poetische Werke, 2 voll., 1800-01), R. acquistò al suo tempo la fama di gran maestro di gusto e di stile, sulla base di una ripresa classicistica ancora inconsueta; fra gli altri, Lessing tenne a sottoporgli il manoscritto della sua commedia Minna von Barnhelm. Però il suo talento era limitato, e tutta la sua attività finì con l'approdare in una retorizzazione poco personale.

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