Kimberlite

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

kimberlite

Simone Gelosa

Roccia magmatica ultrabasica che prende il nome dalla città di Kimberley (Sud Africa). In petrografia viene classificata come una peridotite composta essenzialmente, da olivina, o peridoto. Sono inoltre presenti serpentino, pirosseno, granato e mica (biotite), mentre è completamente assente il quarzo. La sua peculiarità, che la rende affascinante e ricercata, è il contenuto in diamante, ovvero carbonio cristallizzato ad alte temperature ed elevate pressioni. Il diamante è presente all’interno dei minerali kimberlitici in piccoli grani uniformemente dispersi nella roccia, con un tenore basso (circa 0,3 g per 100 t di roccia). Nonostante ciò, la kimberlite risulta essere una delle principali fonti di recupero del diamante. Miniere di kimberlite si trovano soprattutto in alcune zone del continente americano, in Africa e in poche altre località del nostro pianeta. La maggior parte delle kimberliti ha un’età compresa nell’intervallo 70÷150 milioni di anni, ma nel Sud Africa si hanno kimberliti di età superiore a 1,5 miliardi di anni. La kimberlite costituisce il residuo di antichi camini vulcanici che ai giorni nostri sono diventati gli imbuti diamantiferi. Le eruzioni vulcaniche che hanno prodotto le lave kimberlitiche sono attualmente piuttosto rare a causa dell’abbassamento della temperatura del mantello terrestre. Sulla superficie del camino vulcanico la kimberlite assume una colorazione giallastra, dovuta alla trasformazione in limonite del ferro contenuto nei minerali della roccia. Man mano che si scende in profondità, la limonitizzazione tende a sparire e la kimberlite presenta il suo caratteristico colore blu-verdastro.

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