KONDIVTE

Enciclopedia dell' Arte Antica (1995)

KONDIVTE

G. Verardi

Monastero rupestre buddhista presso Bombay in India, non lontano da Känheri (v.), comprendente una ventina di ambienti. Di essi, alcuni segnano l'inizio di questo tipo di architettura nel Deccan occidentale, in particolare il caityagṛha (ambiente per il culto dello stūpa). In pianta esso è infatti simile alle grotte di Sudāmā e Lomāś Ṛṣi (v.) sulle alture di Barābar nel Bihar, risalente - la prima - al 250 a.C. circa. Si tratta di un ambiente composto da due vani, il primo dei quali rettangolare (9 x 5,3 m) con il lato breve di fondo convesso poiché costituisce la facciata del secondo vano, circolare (4,4 m di diametro). Rispetto ai prototipi si osservano anche differenze: la prima, che l'in¬gresso non si trova sul fianco del monumento, ma sul suo asse; la seconda, che la sala rettangolare ha copertura piatta; la terza, che la facciata curva del secondo vano è alleggerita da due finestre a grata; la quarta e più im¬portante, infine, che all'interno del vano circolare si trova uno stūpa, camminando intorno al quale si compiva il rituale (i vani circolari di Sudāmā e Lomāś Ṛṣi sono liberi da qualsiasi struttura).

Lo stūpa, molto simile a quello del caityagṛha di Tulja Lena a Junnār (v.), reca scolpita anche la vedikā, e sull'aṇḍa ha un tenone in cui doveva essere inserita una harmikā lignea (V. STŪPA). Dal punto di vista tipologico, il caityagṛha di K. rappresenta l'ultimo passo verso la creazione di ambienti di culto in cui non vi è più barriera alcuna tra primo vano rettangolare e cella, verso cioè i modelli di caityagṛha absidati diffusi in tutto il Deccan occidentale.

Alcuni vìhāra, o alloggi per i monaci, oggi in cattivo stato o trasformati, appartengono alla stessa fase del luogo di culto, la cui data, pur molto dibattuta può essere ragionevolmente posta nel II sec. a.C. E opportuno ricordare che l'insediamento monastico di K., come quello di Kāṇheri, si trovava nei pressi di Kallìena/Kalyāna, punto di partenza per valicare i Ghāt Occidentali e raggiungere, attraverso Junnār, le città interne del Deccan, e di Soupàra/Śūrpāraka o Sopāra, emporio dove sono stati rinvenuti frammenti dell'ottavo e nono editto su roccia di Ašoka (III sec. a.C.) e stūpa buddhisti.

Contrariamente ad altri insediamenti monastici del Deccan, K. (come già Kāṇheri) rimase in vita per diversi secoli, fino a documentare importanti sviluppi della dottrina buddhista. Al V-VI sec. d.C. risalgono i pannelli scolpiti sulla parete destra del caityagṛha, il più grande dei quali rappresenta un Buddha in trono su loto retto da due nāga. Ai lati del Buddha vi sono i Bodhisattva Padmapāṇi e Vajrapāṇi. A questa fase della vita del monastero può essere ascritto il vihāra 13: da un portico si entra, attraverso tre porte, in una sala a pilastri sui cui lati si aprono tre celle; un'immagine del Buddha si trovava sulla parete di fondo.

Bibl.: V. Dehejia, Early Buddhist Rock Temples, Londra 1972, pp. 152-153; O. C. Kail, Buddhist Cave Temples of India, Bombay 1975, pp. 45-47; S. Nagaraju, Buddhist Architecture of Western India, Delhi 1991, pp. 237-239.

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