KARAMANLÌS, Konstantìnos

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

KARAMANLÌS, Konstantìnos


Uomo politico greco, nato a Proti di Serre (Macedonia) nel 1907. Deputato per il partito populista dal 1935, ministro del Lavoro nel gabinetto Tsaldàris del 1947-1948, poi dei Trasporti e quindi della Previdenza sociale sino al 6 novembre 1950, della Difesa negli ultimi mesi del 1950. Staccatosi dal partito populista per aderire al "Raggruppamento ellenico" fondato dal maresciallo Papàgos, resse il ministero dei Lavori pubblici nel gabinetto Papàgos dal nov. 1952 all'ottobre 1955. Morto il Papàgos, il 6 ottobre 1955 il K. fu nominato primo ministro. Poco dopo sciolse il "Raggruppamento ellenico" per fondare l'"Unione nazionale radicale", che portò alla vittoria nelle elezioni generali del 19 febbraio 1956 (165 seggi su 300). Il 28 febbraio il K. formava il suo secondo governo, ribadendo nel pieno della crisi di Cipro l'impostazione nettamente filooccidentale della sua politica. Dopo la defezione (1° marzo 1958) di 15 deputati (fra cui due ministri) del suo partito, in contrasto con lui in merito alla legge elettorale, il K. si dimetteva, ma, nuovamente vittorioso nelle elezioni del 29 marzo (172 seggi su 300), il 17 maggio 1958 costituiva il suo terzo governo. La larga base parlamentare gli ha consentito di avviare un piano equilibrato di rinnovamento economico del paese (il 27 aprile 1959 fu annunciato un Piano Quinquennale provvisorio di sviluppo economico), ferma restando la sua fondamentale preoccupazione di non compromettere la stabilità economica già conseguita dalla sua azione di governo.

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