LA PÉROUSE, Jean-François de Galaup, conte di

Enciclopedia Italiana (1933)

LA PÉROUSE, Jean-François de Galaup, conte di

Carlo Errera

Navigatore francese. Nato a Gua presso Albi nel 1741, si dedicò fin da giovinetto alla carriera marinara; combatté come capitano di fregata nella guerra per l'indipendenza americana agli ordini dell'Estaing e condusse personalmente una spedizione contro gli stabilimenti inglesi della Compagnia della Baia di Hudson. Gli fu poi affidato il comando d'un viaggio di circumnavigazione su disegno suggerito dal re Luigi XVI al cavaliere de Fleurieu; il re stesso volle dettare le istruzioni che, assai bene ispirate, miravano a completare nel Pacifico le lacune principali ancora rimaste dopo le memorabili esplorazioni inglesi del Cook. Salpata il primo agosto del 1785 con due navi (la Boussole e l'Astrolabe), la spedizione approda all'isola di Pasqua, indi alle Hawaii, poi riconosce la quasi ignota costa alascana. Nei primi mesi dell'anno seguente il La Pérouse sosta alle Marianne e a Macao, indi per più di un mese a Manila, di dove incomincia la serie veramente importante delle sue scoperte. Sono merito di lui infatti il primo rilevamento esatto delle coste della Manciuria e la nuova luce gettata sulla vera estensione e sulla distribuzione delle isole giapponesi: scopre egli lo stretto che isola Sachalin dal continente, traversa tra Sachalin e Hokkaidō (Yezo) l'altro stretto che porta tuttora il suo nome e prosegue attraverso le Curili fino al Camciatca. Esaurita così questa parte del compito assunto, le due navi, avendo già perduto per malattie e per conflitti con i nativi parecchi dei loro migliori, si trovano alla Botany Bay della costa orientale australiana mentre appunto il commodoro Phillip vi sbarcava (gennaio 1788) il primo drappello dei deportati inglesi; al Phillip il La Pérouse affida le ultime lettere per l'Europa, poi volge le prue verso levante e scompare senza che più nulla si apprenda di lui e dei suoi per lunghi anni. Soltanto nel 1826 l'inglese Dillon trovò presso gl'indigeni dell'isoletta Vanikoro, nel gruppo delle isole S. Croce, qualche oggetto che dimostrava essere appartenuto alla sventurata spedizione e raccolse i ricordi dei vecchi indigeni di due grandi navi infrante dalla tempesta sugli scogli. Il Dumont d'Urville raccolse poi altre tracce sicure dei naufraghi, taluno dei quali era sopravvissuto nell'isola per qualche tempo dopo il naufragio.

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