La rilevanza geopolitica della Crimea

ATLANTE GEOPOLITICO (2012)

La penisola di Crimea è situata in una posizione strategica tra il Mar Nero e il Mar d’Azov ed è fondamentale negli equilibri della regione. Storicamente la Crimea ha avuto grande rilievo per la Russia, essendo stata parte dell’Impero russo e poi dell’Unione Sovietica. Il controllo della penisola era di particolare importanza per l’accesso al Mar Nero e quindi per la possibilità di influenzare l’Europa orientale e il Caucaso. La base militare navale di Sebastopoli era fondamentale per la flotta russa e il controllo dei traffici commerciali. Inoltre la penisola è stata luogo di battaglie importanti: già nel 19° secolo, durante la guerra di Crimea (1853-56), l’Impero russo combatté contro l’Impero Ottomano per il controllo dei Balcani e del Mediterraneo, mentre durante la Seconda guerra mondiale l’Armata rossa combatté contro i tedeschi che avevano occupato la Crimea.

Con il crollo dell’Unione Sovietica e l’indipendenza dell’Ucraina la penisola di Crimea è passata sotto la sovranità di quest’ultima. Tuttavia l’influenza russa è ancora presente, dato che la maggior parte della popolazione è russa, politicamente vicina a Mosca e in parte sostenitrice di tendenze separatiste, e Sebastopoli continua, e continuerà per i prossimi trent’anni, a ospitare la flotta russa del Mar Nero, già schierata in epoca sovietica. La Crimea è infatti oggi una repubblica autonoma dove i russi rappresentano il 60% della popolazione (circa un milione), seguiti da ucraini (circa 600.000) e Tatari di Crimea (circa 250.000). Questi ultimi sono una minoranza turcofona e prevalentemente musulmana che fu deportata in Asia centrale all’epoca di Stalin. Essi hanno però cominciato a ritornare in patria tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta e continuano ad aumentare, ma sono vittime di discriminazioni etniche. La stabilità della Repubblica di Crimea dipende dunque in gran parte dalle relazioni tra Russia e Ucraina e, indirettamente, dalle relazioni tra Europa occidentale e Ucraina, che influenzano l’andamento dei rapporti tra Kiev e Mosca.

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